Piano da 90 milioni per l’emergenza lavoro
TRIESTE. I capitoli tradizionali della Finanziaria (34,5 milioni), il “salvagente” Pipol (39,5 milioni), l’anticipo del Fondo sociale europeo (12 milioni) e l’Agenda digitale per il lavoro (4 milioni) per agevolare il contatto domanda-offerta. Voci che formano un “tesoretto” di 90 milioni per lavoro e formazione. Risorse fondamentali, sottolineano a Udine in conferenza stampa Debora Serracchiani e Loredana Panariti, in una fase in cui la disoccupazione, seppure meno che in altre regioni, crea preoccupazione anche in Friuli Venezia Giulia. «Interveniamo in particolare sulle necessità di riqualificare le persone - spiega Serracchiani -, risolvere alcune fragilità, rispondere alle richieste delle imprese».
Il piano 2015, nell’attesa di poter contare già nei prossimi mesi sui primi fondi strutturali dell’Europa (nella programmazione 2014-20 sono previsti per il Fvg 276 milioni, il 23% dei quali per azioni a favore dei giovani), consolida l’esistente e introduce qualche novità: dal sostegno al reddito per gli edili (280mila euro che, «con un moltiplicatore importante», sottolinea Serracchiani, potranno consentire contributi una tantum fino a 700 euro) al fondo di garanzia per precari e cassa in deroga (1 milione con la possibilità di vederne erogati 10 di anticipi) in via di perfezionamento con Mediocredito Fvg, fino ai due percorsi sperimentali con il terzo settore per i disoccupati di lunga durata (1,6 milioni) e per i lavoratori che hanno concluso gli ammortizzatori sociali (2 milioni), cui verranno messi a disposizione percorsi di formazione tra 160 e 500 ore.
Le azioni predisposte dalla giunta, entra nel merito Panariti, «sono caratterizzate da interventi strutturali centrati sulle esigenze delle persone» catalogabili in sei aree-obiettivo. Si punta a mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendali (3 milioni per i contratti di solidarietà difensivi) e a intervenire a favore di soggetti esclusi dal contributo statale di disoccupazione (la misura a favore degli edili). Si continua con l’integrazione all’indennità di cassa integrazione e di mobilità (4,5 milioni per i lavori socialmente utili) e con l’incentivo alle assunzioni, pur in attesa delle modifiche dei decreti attuativi della legge delega sul mercato del lavoro.
Per il primo trimestre sono previsti 3 milioni per incentivare le assunzioni a tempo indeterminato, le stabilizzazioni di donne e uomini over 55 e le assunzioni a tempo determinato di almeno 6 mesi per donne over 50 e uomini over 55. E ancora 2,5 milioni per il bonus occupazionale di garanzia giovani e 2 milioni per l'accompagnamento al lavoro da parte delle Agenzie private. Il quinto obiettivo è assicurare l’inserimento o il reinserimento nel mercato del lavoro di disoccupati (ecco i due percorsi sperimentali, i quasi 2 milioni per i cantieri lavoro e il milione e 400mila euro per la quarta edizione di Imprenderò). Il sesto, infine, riguarda tutta la parte di una formazione, precisa Panariti, «che va mirata e personalizzata nelle politiche attive del lavoro».
Il “pacchetto”, anche grazie alla dotazione di poco meno di 40 milioni di Pipol - il Piano integrato che la Regione ha costruito mettendo in sinergia il Programma operativo nazionale iniziativa per l'occupazione giovanile, Fvg Progetto giovani, Fvg Progetto occupabilità, Imprenderò 4.0. - spazia tra istruzione e formazione professionale (17 milioni) anti-dispersione scolastica, con il focus di 4mila ragazzi, in parte espulsi dal sistema scolastico tradizionale, da rimotivare alla studio, le patenti di mestiere (1 milioni), la formazione dei soggetti fragili (1,8 milioni) e quella post diploma (2,395 milioni), l’apprendistato e alta formazione (1,165 milioni), i tirocini (11,5 milioni) anche in mobilità transnazionale. Altri 4 milioni, ricorda Panariti, serviranno a potenziare il sistema tecnologico dei Centri per l’impiego.
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