Pezzetta: «Limiti e contraddizioni nelle riforme, no a referendum su ogni cosa»

Il futuro della regione passa per le riforme. Su quelle condivise la Cgil «darà il massimo sostegno»
Il nuovo segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta (a sinistra)
Il nuovo segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta (a sinistra)

UDINE. Il futuro della regione passa per le riforme. Su quelle condivise la Cgil «darà il massimo sostegno», su quelle che hanno «limiti e contraddizioni, come nel caso di sanità ed enti locali, non ci saranno sconti». Altra cosa, però, è un voto per la loro abrogazione.

Il neosegretario Villiam Pezzetta, che già annuncia un incontro con Roberto Dipiazza sulla Ferriera e un approfondimento del tavolo Wärtsilä, promuove lo stop del Consiglio regionale ai quesiti referendari sulle due principali leggi della giunta Serracchiani: «Credo non si possano fare referendum su ogni cosa».

Meglio correggere le riforme che cancellarle? Costa fatica e impone pazienza. Ma io sono sempre per le soluzioni condivise.

Sanità ed enti locali sono leggi che vi convincono? Ci sono luci e ombre, ma anche aspetti che vanno spiegati meglio ai cittadini.

La sua indicazione a segretario è una scelta del territorio? È nata ed è stata gestita in regione. C’è stata una fase di stallo che può capitare, ma ne siamo usciti dando conferma di un’organizzazione seria che ha saputo trovare internamente un percorso, un metodo e un programma che le quattro province e il livello nazionale hanno approvato. È una carica che mi riempie di orgoglio e responsabilità. Spero di dimostrare di esserne all’altezza.

Perché non c’è stato il coraggio del primo segretario donna? A Orietta Olivo andava tutto il mio appoggio e continuerà a lavorare con me in segreteria. Non c’è un’unica spiegazione per cui le cose sono andate a finire così, l’equilibrio è determinato da molti fattori. L’importante ora è voltare pagina e affrontare assieme un periodo che rimane complicato.

Lei viene dal manifatturiero. Era il momento giusto per questo tipo di profilo al vertice della Cgil? Uno dei problemi centrali in regione è quello della crisi industriale, il tasso di disoccupazione è ancora alto, l’edilizia è sostanzialmente dimezzata rispetto al periodo pre-crisi. Ci sono varie questioni aperte, ma dobbiamo ripartire da ciò che crea ricchezza e futuro.

Il sindaco di Trieste ha annunciato la chiusura dell’area a caldo. Decisione legittima da parte di chi ha vinto le elezioni? Non sempre chi vince prende le decisioni giuste. Il problema rimane quello annoso dell’equilibrio tra rispetto dell’ambiente e tutela dell’occupazione. Anche in questo caso la Cgil regionale, sentite le organizzazioni di categoria di Trieste, si impegnerà a trovare una soluzione razionale e non sull’onda delle emozioni. Una soluzione che migliori le condizioni attuali sia per i lavoratori che per i cittadini. Chiederò certamente un incontro a Dipiazza.

Sulla Wärtsilä come si muoverà? È un caso che rispecchia quello di altre multinazionali che dall’oggi al domani impongono tagli. Non si può giocare solo sulla difensiva. Ci metterò la testa al più presto.

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