Petrarca, i prof protestano: bloccate le attività “extra”
Da lunedì scorso i docenti del liceo Petrarca hanno sospeso tutte le attività previste in orario extra scolastico. Una forma di protesta contro le misure sulla scuola contenute nella Legge di stabilità. In particolare contro l’aumento del 33 per cento delle ore di lezione a parità di stipendio, oltre che contro il blocco degli scatti di anzianità, il mancato rinnovo del contratto di lavoro e l’imminente entrata in vigore del disegno di legge Aprea.
Come già accaduto in altre scuole d’Italia, il collegio dei docenti del Petrarca ha sottoscritto un documento in cui si deliberano varie forme di protesta: dal blocco delle attività aggiuntive e delle ore eccedenti di insegnamento fino a quello dei viaggi di istruzione e delle visite guidate. Sono pronti persino a promuovere una settimana di emersione dal lavoro sommerso. Gli insegnanti del liceo non si presteranno neanche ad attività di collaborazione offerte ad altre scuole statali per la realizzazione di specifici progetti. Stop anche all'attività teatrale e alle iniziative di sensibilizzazione per salute e ambiente. Sospensione delle certificazioni linguistiche.
«L'ipotesi paventata è quella di aumentare le ore di lezione – spiega Patrizia Picamus, una docente del liceo – e questo senza prevedere alcun aumento al nostro salario».
A decorrere dal primo settembre del prossimo anno - normativa contenuta nella Legge di Stabilità, che peraltro potrebbe subire modifiche alla Camera, con emendamenti già presentati - l’orario di impegno per l’insegnamento del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado, incluso quello di sostegno, passa infatti da 18 a 24 ore settimanali. Quando, pochi giorni fa, sono cominciate a circolare le prime indiscrezioni sulle misure scolastiche della nuova legge, molti docenti hanno pensato a un errore, oppure a una provocazione. «La scuola italiana – scrivono gli insegnanti del Petrarca - risulta già in linea o addirittura superiore alla media europea per le ore di cattedra e il numero di giorni di lezione».
«Tutta l’attività che viene svolta al Petrarca nelle fasce orarie pomeridiane - sottolinea Picamus - è tenuta da noi insegnanti su base volontaria». Così come avviene durante le gite o i viaggi scolastici. «Per quattro giorni di viaggio - spiega l’insegnante - pretendendo la nostra attenzione 24 ore su 24 oltre che la nostra responsabilità su quanto accade agli studenti, prendiamo solo 60 euro di rimborso per i pasti. E questo esclusivamente se rientriamo muniti di tutti gli scontrini dei locali dove abbiamo pranzato o cenato».
Netta contrarietà da parte dei docenti del Petrarca anche al disegno di legge 953 (ex-Aprea) che, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola e permettendo a soggetti privati di entrare a far parte degli organi collegiali, potrebbe determinare “interferenze” ai programmi e alla didattica. «Siamo disponibili a ripensare ai provvedimenti adottati - chiudono i docenti del liceo - solo nell’ipotesi di un ritiro integrale delle norme sull’innalzamento dell’orario di lezione». Ma si dichiarano pronti ad ampliare le forme di protesta in caso contrario. «Soprattutto - aggiungono - a fronte di una decisione da parte del governo di una drastica riduzione dei trasferimenti finanziari alle singole scuole».
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