Parte la petizione tra gli universitari per far riaprire la mensa a Gorizia
Iniziativa di una delle liste studentesche in corsa per le elezioni di UniTs. «Serve un servizio all’altezza»

Per i circa 500 studenti della sede goriziana di via Alviano dell'Università di Trieste e per gli oltre 900 dell'Università di Udine a Santa Chiara il servizio di pasti serviti in mensa non esiste più. Attivato poco dopo la metà di novembre su richiesta dei rappresentanti degli studenti, e affidato a Serenissima, il servizio è stato sospeso già con l'inizio dell'anno perché non è stato raggiunto il numero minimo di pasti, 30, richiesto per il suo mantenimento.
L'unico locale convenzionato con Ardis, l'Agenzia regionale per il diritto allo studio del Fvg, resta Wiener Haus di piazza Battisti, logisticamente distante per chi frequenta le lezioni all'ex Seminario e utilizzabile solo nell'orario di pranzo e non alla sera. La lista Studenti in Movimento ha quindi lanciato in questi giorni una raccolta firme tra gli studenti «per dimostrare ad Ardis che c'è interesse da parte della comunità studentesca goriziana nell'avere questo servizio».

Un'iniziativa quella di SiM che arriva a ridosso dalle elezioni, in programma il 9 e 10 aprile, degli organi accademici di UniTs, in cui la lista è in corsa con i propri candidati. «E' un tema però su cui ci battiamo da sempre quello della mensa per gli studenti che frequentano la sede goriziana e lo scorso anno avevamo chiesto e ottenuto il ripristino del servizio di pasti veicolati», ricorda Enrico Galante, rappresentante degli studenti in Comitato Ardis e presidente di SiM, sottolineando come la situazione creatasi a Gorizia è in sostanza il frutto di qualità e servizi inferiori a quelli offerti a Trieste.
«C'è la questione della ridotta finestra a disposizione per ritirare i pasti, mezz'ora, poi spesso lasciati incustoditi sul posto - spiega Galante - e il locale adibito al consumo del pranzo ha una capienza limitata e, a quanto ci risulta, problemi strutturali. C'era una minore scelta di menù, un problema per chi ha intolleranza e allergie, e non era possibile optare per il pasto ridotto, come appunto avviene alla mensa universitaria centrale di Trieste, dove comunque il servizio dei pasti veicolati è stato sospeso, al Polo universitario in Porto Vecchio e in quello di San Giovanni».
All'inizio il servizio è comunque stato utilizzato, superando il numero minimo di 30 pasti stabiliti dal gestore, sceso poi a una media di 15 pasti al giorno. «Non ci sembra però giusto che la sede di Gorizia venga discriminata», afferma SiM nel sondaggio lanciato tra gli studenti, intanto tramite i propri social. «Chiediamo che sia creata una mensa vera e propria a Gorizia, ma per far sì che questo sia possibile, bisogna prima dimostrare la presenza di un pubblico che utilizzerebbe il servizio», aggiunge la lista, che agli studenti chiede se usufruirebbero o meno della mensa, quali suggerimenti abbiano per migliorare il servizio e di spiegare perché non lo abbiano eventualmente utilizzato in passato.
«Vogliamo sensibilizzare ragazze e ragazzi per avere la forza di chiedere ad Ardis un servizio mensa vero e proprio - aggiunge Galante -. La soluzione potrebbe ad esempio essere quella di creare un unico punto di riferimento per l'Università di Trieste e l'Università di Udine". L'intenzione di Sim è quella di consegnare la petizione prima delle elezioni degli organi accademici e quindi la raccolta firme-sondaggio proseguirà ancora per un paio di settimane. Dalla prossima settimana la volontà è quella di attivare anche dei banchetti a Gorizia a sostegno dell'iniziativa. —
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