Petizione alla Serracchiani: «Basta carbone dopo il 2017»

L’Associazione Rione Enel e i Comitati di quartiere preparano la raccolta firme Il monito alla Regione sulla A2A: niente Autorizzazione integrata ambientale
Di Laura Borsani

I cinque Comitati di quartiere assieme all’Associazione Rione Enel si mobilitano chiamando in causa la “voce” dei cittadini in merito al futuro della centrale termoelettrica. Questa volta si tratta di una petizione popolare, a carattere mandamentale, per dire “no al carbone dopo il 2017”, data di scadenza dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’impianto cittadino. Un’iniziativa, viene subito sottolineato, apolitica e apartitica. Le firme che verranno raccolte saranno inviate direttamente alla presidente della Regione, Debora Serracchiani. Dopo, dunque, la petizione già avviata da parte del Comitato “Monfalcone Pulita”, con la partecipazione attiva dell’ex assessore all’Ambiente, Gualtiero Pin, volta a promuovere un referendum consultivo contro la realizzazione del mini-rigassificatore proposto da SmartGas, all’attenzione della comunità si profila il destino della centrale, con il coinvolgimento dei cittadini. Il tutto mentre A2A sta procedendo all’installazione dei denitrificatori utili all’abbattimento degli ossidi di azoto, secondo le prescrizioni ministeriali, che andranno a regime commerciale nel gennaio 2016. Un intervento da 25 milioni di euro.

L’Associazione Rione Enel e i cinque Comitati di rione stanno lavorando al progetto. Il presidente Adriano Bernardel è stato incaricato di mettere a punto il volantino per la raccolta delle firme, che sarà poi sottoposto ai direttivi dei Comitati ai fini della supervisione, delle eventuali modifiche da apporre e alla relativa approvazione. Contestualmente, si sta valutando la modalità per la raccolta delle sottoscrizioni, nel rispetto, viene precisato, delle normative. Con la petizione si punta a formare un movimento di opinione popolare, al fine di dire “basta al carbone dopo il 2017”.

Il che presuppone automaticamente fermare il rinnovo dell’Autorizzazione integrata ambientale necessaria per l’impianto termoelettrico al fine di garantire la produzione a carbone per altri 15-20 anni.

La petizione non prevede il ricorso al referendum consultivo che, secondo la giurisprudenza e in base alle sentenze già pronunciate a più livelli giudiziari, non sarebbe ritenuto ammissibile, trattandosi di una procedura autorizzatoria che per un impianto come la centrale, coinvolge più enti pubblici, quindi non è di esclusiva competenza del Comune. È, insomma, lo stesso principio valido anche per impianti come i rigassificatori.

Il presidente dell’Associazione Rione Enel, Adriano Bernardel, osserva: «Voglio su tutto chiarire che l’iniziativa alla quale stiamo lavorando non ha alcuna connotazione politica o partitica, partendo esclusivamente dal basso e dai quartieri, nel porre sul tappeto e all’attenzione della comunità tutta una questione che attiene alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente, una sensibilità che abbiamo sempre sostenuto per il bene e la tranquillità del territorio».

Quindi, Bernardel spiega: «Ci siamo informati sulla fattibilità di un referendum consultivo e abbiamo constatato l’impossibilità di percorrere questa strada. Abbiamo, pertanto, pensato assieme ai Comitati di rione di organizzare la petizione popolare coinvolgendo non solo i cittadini di Monfalcone, ma anche quelli dell’intero mandamento, per dire “basta al carbone dopo il 2017”. Le firme verranno inoltrate alla presidente della Regione, Debora Serracchiani, la quale, peraltro, nell’ambito del suo programma elettorale, aveva indicato chiaramente la sua posizione in merito proprio alla chiusura della centrale».

Bernardel ricorda anche la posizione dichiarata dal presidente della Provincia, Enrico Gherghetta: «In un incontro pubblico avvenuto circa un anno e mezzo fa - dice -, il presidente Gherghetta aveva affermato che, se fosse stato il caso, si sarebbe andati a referendum per dire “no al carbone dopo il 2017”. Anche il sindaco Silvia Altran pubblicamente si è schierata in tal senso, così come altri esponenti politici». Il presidente aggiunge: «Confidiamo di avere un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, che peraltro s’è impegnata a fornire i dati completi del 2014 in ordine allo stato di inquinamento del territorio, per avere contezza sulla situazione complessiva».

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