Petizione a Spalato per salvare il consolato

Raccolta firme davanti alla sede diplomatica italiana che il governo chiuderà. Appello del presidente della Comunità
Di Andrea Marsanich

SPALATO. Se è rimasto in vita il consolato generale d’Italia a Capodistria, località a soli 11 chilometri da Trieste, tanto vale resti attiva l’unica sede consolare in Dalmazia, quella di Spalato. È il ragionamento degli italiani che vivono nella città di Diocleziano e nel resto di questa regione adriatica, preoccupati dalle notizie che arrivano dalla Farnesina e che danno per certa la chiusura del consolato italiano a Spalato, da attuarsi il prossimo primo dicembre nell’ambito del piano di risparmi varato dal ministero degli Affari esteri italiano.

Proprio per non lasciare nulla d’intentato, la locale Comunità degli italiani ha voluto promuovere una raccolta di firma sulle Rive, di fronte alla rappresentanza consolare, iniziativa che andrà avanti fino a domani, domenica. La petizione può essere sottoscritta dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 21 e finora – così gli organizzatori – ha avuto un’adesione più che soddisfacente, come testimoniato dai vertici del sodalizio e dal rappresentante della minoranza italiana a Palazzo regionale a Spalato, Mladen ‹uli„ Dalbello.

Secondo il presidente della Comunità (circa 250 soci), Damiano Cosimo D’Ambra, la chiusura del consolato italiano avrebbe un impatto tremendo e non solo per gli italiani e i croati, residenti o di passaggio a Spalato, ma anche per il resto della Dalmazia. «Purtroppo le porte delle comunicazioni e degli interscambi culturali e socioeconomici con l’Italia si chiuderanno definitivamente – così Cosimo D’Ambra nella missiva d’accompagnamento alla petizione – ci appelliamo alle competenti istituzioni affinché recedano dalla decisione, prendendo soprattutto in considerazione l’importanza strategica che questa sede consolare ha per l’Italia e per la Croazia».

Dello stesso parere la segretaria del sodalizio, Antonella Tudor Tomas: «La chiusura costituirebbe un brutto colpo anche per i connazionali che vivono a Zara, Comunità che ha circa 500 iscritti, a Sebenico, Lesina, a Ragusa. Si tratterebbe di un’ingiustizia nei nostri confronti, di un grave danno dopo anni di sforzi dei rimasti, degli esuli e degli imprenditori italiani, proprio nel momento in cui la Croazia è entrata a far parte dell’Unione europea, con lievitazione delle opportunità d’investimento dalla dirimpettaia Italia. La prossima mossa spetta ora al ministro degli Esteri, Emma Bonino, che spero capisca le nostre ragioni».

Per dare linfa alla battaglia a favore del consolato è stato aperto su Facebook il gruppo intitolato Sosteniamo il Consolato italiano di Spalato. Questo l’indirizzo: www.facebook.com/groups/1398383977045191/.

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