Pestato sulle Rive, Alessio fuori dal coma
TRIESTE Alessio Vicchi, il ventitreenne romano aggredito sulle Rive la notte della Barcolana, non è più in coma. Le condizioni del giovane, a un mese dall’episodio, sono migliorate. Lo conferma la famiglia: i genitori, originari della capitale, si sono trasferiti a Trieste per tutto questo periodo in modo da stare accanto al figlio. «Sì - assicura il padre Marco Vicchi -, nostro figlio finalmente sta meglio, possiamo tirare un sospiro di sollievo».
Il ventitreenne, che lavora come cameriere nella pizzeria “Rossopomodoro”, era stato colpito con un pugno da uno sconosciuto, forse un coetaneo, nei pressi della Stazione Rogers. Quella notte Alessio era in compagnia di un amico, poi si era allontanato verso il distributore automatico di sigarette che si trova nelle vicinanze. In quel momento è stato colpito. Sembra a causa di alcuni apprezzamenti rivolti a una ragazza. Il ventitreenne è caduto all’indietro e ha battuto violentemente la testa a terra. L’aggressore è fuggito via con la compagna, dileguandosi tra la gente. Era la vigilia della Barcolana e la città era molto affollata.
La vittima, a causa della botta, aveva perso i sensi. Quando sono arrivati i soccorritori, Alessio era già in coma.
Il giovane era stato portato d’urgenza a Cattinara in Rianimazione: i primi esami avevano riscontrato due emorragie intracraniche nella regione occipitale. Nei giorni successivi erano stati individuati però anche un gonfiore e una raccolta di liquido dovuti alla contusione: rischiavano di premere sull’area cerebrale interessata con pericolose conseguenze. Il giovane romano era stato dunque operato.
Per tutte queste settimane i medici hanno preferito tenere Alessio in coma farmacologico. E così è rimasto fino ad alcuni giorni fa. Chiusa positivamente la fase più critica, il ragazzo ora è ricoverato in un altro reparto perché necessita di ulteriori accertamenti clinici.
Alessio non ha comunque evidenziato problemi motori: si alza, cammina e parla, ma sembra ancora molto confuso. E non ricorda nulla di ciò che è successo. Sono stati i genitori, con tutta la cautela del caso, a raccontargli il motivo per cui era stato sedato e tenuto a letto per un mese intero. Nei prossimi giorni il giovane potrebbe essere trasferito in un’altra struttura specializzata fuori regione. Perché se le sue funzioni vitali non sono più a rischio, non si esclude che il ventitreenne possa accusare altre problematiche o avere una ricaduta. Per questo motivo il ragazzo rimane sotto osservazione e presto sarà inserito in un percorso riabilitativo.
Le indagini per risalire a chi ha fatto del male al ventitreenne sono ancora in corso. Sul caso continua a indagare la polizia di Trieste, che ha sempre mantenuto riserbo sulla vicenda. —
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