Pescatori dilettanti a Grado. Maxi tassa ai non residenti

Nuovo regolamento in arrivo, 600 euro annui la tariffa. E per non confondere il pescato con quello dei professionisti occorrerà tagliare la pinna caudale
Bonaventura Monfalcone-26.03.2014 Pescatori-Mercato del pesce-Grado-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-26.03.2014 Pescatori-Mercato del pesce-Grado-foto di Katia Bonaventura

GRADO Il taglio di una parte della coda come “marchiatura del pescato”. È quanto dovrà fare chi catturerà all’amo un pesce, in base a una delle indicazioni contenute nella proposta di Regolamento per la pesca nella laguna di Grado. La regola del taglio riguarderà la pesca non professionale, e servirà a “marchiare” l’esemplare appunto con un taglio sulla pinna caudale. Il motivo? La pesca sportiva non dovrà arrecare danno a quella professionale e per questo, tra l’altro, viene prescritta una distanza minima di 300 metri dalle reti segnalate, e di 500 metri dai luoghi nei quali sono in corso le operazioni di posa o di recupero delle reti. In poche parole, chi si troverà nel piatto un pesce con soltanto un pezzo di coda saprà che arriva da pescatori dilettanti e non da quelli professionisti.

Si va dunque verso l’approvazione del nuovo Regolamento per la pesca nella laguna di Grado. Un testo che già suscita perplessità e polemiche a causa dei costi che “colpiranno” i pescatori dilettanti non gradesi. Una delle proposte, ancora da fissare, è di 8 euro al giorno, con un “abbonamento” annuale di 600 euro.

L’apposita commissione Statuto e Regolamenti ha espresso parere favorevole al testo che sarà portato all’esame del Consiglio comunale martedì prossimo. Oltre alla “marchiatura del pescato”, le novità riguardano anche alcune modifiche in merito alle attrezzature consentite per la pesca non professionale da parte dei residenti nel comune di Grado titolari di uso civico. Per quanto riguarda la modifica sugli attrezzi consentiti per la pesca non professionale, ma sempre da parte dei residenti titolari di uso civico, il presidente della Commissione Fiorenzo Facchinetti precisa che la maglia della gombina passa da 20 a 30 millimetri, ferme restando le quantità (5), i 20 metri di lunghezza massima per ciascuna, e l’altezza di un metro. Il numero di lenze a mano, con uno o più ami (togna, bolentino), passa da 4 a 3 a persona.

Per quanto riguarda la pesca non professionale, esercitata dai non residenti nel Comune di Grado, decade il numero massimo di 25 pescatori al giorno ma, in caso di situazioni particolari e previa delibera di giunta, il numero di permessi rilasciabili potrà venire contingentato. Precisa ancora Facchinetti che anche per i non residenti il numero di lenze, con uno o più ami, passa da 4 a 3 a persona mentre non è concesso l’utilizzo di reti.

«Questo nuovo regolamento – afferma il sindaco di Grado Dario Raugna – è frutto di una concertazione con la Cooperativa pescatori di Grado. Ci stiamo inoltre attivando per fare in modo che i permessi possano venire pagati in modo semplice anche dal proprio smartphone attraverso il servizio Pago PA, a favore di uno snellimento delle procedure». —


 

Argomenti:pescamulte

Riproduzione riservata © Il Piccolo