Pesca sportiva a Trieste, tutti i nuovi divieti: ecco perché ora è proibita in Porto vecchio. Multe fino a tremila euro

TRIESTE Cambiano le regole per la pesca sportiva e ricreativa da terra nella zona portuale di Trieste, che si estende da Porto vecchio a Porto San Rocco escluso. Il 15 febbraio entrerà in vigore una nuova ordinanza della Capitaneria di porto che andrà a revisionare il testo precedente del 2010, disciplinando le zone in cui si potrà pescare appunto previa autorizzazione, visibili con l’apposita segnaletica in italiano, inglese e sloveno, corredata da dei grafici.
La Guardia costiera ha ridimensionato gli spazi dedicati nella zona di Trieste a fronte di un ampliamento sul versante di Muggia. Questo perché, visto il forte sviluppo portuale di cui il capoluogo giuliano è protagonista in questi ultimi anni, è necessario garantire una maggiore sicurezza della navigazione e delle attività portuali e rispondere alle esigenze di “security” (il contrasto al terrorismo).
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L’ordinanza disciplina esclusivamente la pesca sportiva/ricreativa da terra all’interno dei porti di competenza, quindi quella subacquea e quella da unità da diporto in tutte le acque portuali rimangono vietate, senza possibilità di deroga. Chi non avesse ancora il permesso, che dura un anno solare, lo può richiedere alla Sezione Pesca della Capitaneria.
«Il modulo è pubblicato sul nostro sito», spiega Vaudo: «È possibile anticiparlo anche via mail, ma lo si deve poi venire a ritirare qui con una marca da bollo da 32 euro». La validità delle autorizzazioni rilasciate nell’anno 2020 è automaticamente prorogata sino alla data di entrata in vigore del nuovo regolamento. Attenzione, però, perché chi non rispetterà le nuove disposizioni incorrerà in sanzioni, che possono essere elevate dalla Guardia costiera ma anche dalle altre forze dell’ordine. Due le tipologie di multe in cui si rischierà d’incorrere in caso di violazione delle norme.
Per la pesca ricreativa in aree diverse da quelle individuate dall’ordinanza la sanzione va da mille a tremila euro. È prevista anche la confisca di attrezzi e pescato. Chi venisse trovato a pescare nelle aree consentite, ma senza l’autorizzazione, dovrà pagare fino a 50 euro. Il contenuto dell’ordinanza è stato diffuso in anticipo anche «per dare la possibilità agli utenti di conoscere le nuove disposizioni, che sono più razionali», sottolinea il comandante della Capitaneria, l’ammiraglio Vincenzo Vitale: «In questo periodo verrà anche disposta la segnaletica che sarà trilingue, realizzata in collaborazione con l’Autorità portuale». —
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