Pesca miracolosa di sardelle e orate
Non solo orate. Il mare istriano, negli ultimi mesi dell’anno, si sta rivelando particolarmente prodigo di pesce azzurro (e di sardelle formato “oversize”), tanto da richiamare motopesca provenienti dalla Dalmazia, addirittura da Ragusa-Dubrovnik, da Spalato, Sebenico e perfino dall’isola di Curzola.
«In settembre - ha dichiarato al “Glas Istre” il proprietario di due motopesca Silvio Licul - abbiamo pescato 150 tonnellate di pesce e in ottobre un centinaio. Tutto il pescato è finito sul mercato interno, nei conservifici e nelle tonnare».
Le sardelle sono molto grandi tanto che per un chilogrammo ce ne vogliono soltanto 38 rispetto alle abituali 42. Il prezzo d’ammasso è di 40 centesimi di euro al chilogrammo mentre nelle pescherie vengono vendute al minuto a 2,7 euro.
Le “vittime collaterali” della caccia grossa al pesce azzurro sono le orate che finiscono in quantità nella rete dei pescatori. Nei giorni scorsi l’equipaggio del motopesca “Levan” di Medolino, ad esempio, ne ha issate dieci tonnellate in una volta piazzandole subito sul mercato estero, in primo luogo su quello italiano. C’erano molti esemplari di tre chilogrammi e il prezzo pagato dai commercianti era di otto euro.
L’altra faccia della medaglia, però, è decisamente meno rosea. Le reti, infatti, catturano anche un’infinità di pesce minuto, al di sotto delle dimensioni commerciali, privo di mercato. La legge vieta ai pescatori di donarlo alle scuole o alle case di riposo per anziani dove sicuramente sarebbe molto gradito. E quindi l’unico modo per liberarsene è ributtarlo il mare.
Un’ultima annotazione. Il porto di Pola viene indicato come il migliore per la pesca lungo l’Adriatico croato. «In ogni momento - questa la motivazione dei pescatori - c’è posto per tutti i motopesca e si evitano le snervanti attese decisamente frequente negli altri porti».
(p.r.)
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