Pesca da terra, entra in vigore il nuovo regolamento. Ridotti i divieti sulle Rive: ecco l'ordinanza

Valide da lunedì 15 febbraio le nuove regole che consentono l’attività fra Ponterosso e Pinguino tranne che sull’Audace e alla Marittima. Deroga del Comune dietro gli spazi di Tcc
Pesca a Trieste: il nuovo regolamento
Pesca a Trieste: il nuovo regolamento

TRIESTE I pescatori sono stati ascoltati: è stata infatti ampliata la zona dell’area portuale dove ci si può dedicare, con relativa autorizzazione, alla pesca sportiva e ricreativa da terra. La Capitaneria di porto, dopo l’ordinanza più restrittiva rispetto alla precedente del 2010, annunciata a gennaio, ha accolto le richieste degli appassionati modificando in corsa il nuovo documento, che entra in vigore oggi, lunedì 15 febbraio, (www.guardiacostiera.gov.it/trieste/Documents/ 2021-006.pdf).

Dopo un tavolo tecnico a cui hanno partecipato anche Autorità portuale, Comune e Federazione italiana Pesca sportiva e Attività subacquee (Fipsas), si è deciso di rendere fruibile agli appassionati di canna e lenza una maggiore porzione delle Rive.


I pescatori, che dovranno rispettare comunque le disposizioni, pena sanzioni fino a tremila euro, potranno quindi sfruttare il tratto tra il Canale di Ponterosso e la testata del Molo Pescheria, con esclusione di Molo Audace e Molo Bersaglieri. E se il Porto vecchio (tranne la deroga del Molo Zero) e l’ex Cartubi restano off limits, per motivi di security (antiterrorismo) nel primo caso e inacessibilità nel secondo, il Comune ha garantito la possibilità ora di fruire in deroga della zona a mare vicino al Molo Zero, dietro i nuovi magazzini di Tcc. Vi si può accedere attraverso un cancello in ferro. Lo conferma Luigi Leonardi, direttore del Servizio Patrimonio e Demanio, che ha rappresentato il Municipio nelle riunioni in Capitaneria. Resta valido l’ampliamento degli spazi per la pesca a Muggia: tilizzabili il Lungomare Venezia e il tratto di costa compreso tra Molo T e Punta Ronco. Si aggiunge la parte del porticciolo (Mandracchio), lungo il lato esterno dell’ultimo tratto del molo.

È stata inoltre ridefinita la quantità di canne adoperabili. Nella zona Rive e nel porticciolo di Muggia è possibile averne un massimo di due mentre altrove fino a cinque. Si può inoltre pescare senza autorizzazione in tutte le zone extra portuali, quindi da Porto San Rocco verso la Slovenia e dal Porto vecchio verso Barcola, rispettando d’estate gli orari dedicati alla balneazione. Sono compresi quindi pure i porticcioli e i moli da Barcola a Duino, purché si utilizzi la parte esterna.

L’iniziativa di revisione ha trovato il favore di tutti, a partire dal Comune. «La Capitaneria è stata sensibile ad accogliere diverse osservazioni, rimettendo a disposizione una serie di aree storicamente fruite dai pescatori», sottolinea Leonardi. Entusiasta della nuova decisione è anche il presidente Fipsas Renato Del Castello: «Mi sembra che le decisioni prese siano in linea anche con le idee degli altri colleghi presenti. La Capitaneria, pur rispettando la normativa internazionale, ha cercato di venirci incontro in tutte le maniere. Anche la zona che il Comune ha concesso è una cosa molto positiva. Capisco che l’area del Porto vecchio fosse appetibile perché pescosa e tranquilla, però bisogna sottostare alle esigenze di security». Giampiero Pasinati, un amatore che si è preso a cuore la questione assieme a Bruno Somma e le cui istanze sono state portate avanti dal Comune, si dichiara «contentissimo.

Ringraziamo anche il sindaco Roberto Dipiazza e il presidente del Consiglio comunale Francesco Panteca per essersi messi subito a disposizione». Dipiazza e Panteca si erano infatti spesi per trovare un’intesa assieme alla Capitaneria. «Resta solo la tristezza per non poter fruire in toto del Porto vecchio, ma capiamo le motivazioni», chiude Pasinati, a cui «spiace un po’ che non si possa sfruttare il Molo Audace e quello della Stazione Marittima dalle 5 alle 9 nel periodo infrasettimanale come avevamo richiesto».—


 

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