Pertosse a scuola, contagiata una maestra

Un altro caso di pertosse a Trieste. E ancora in un asilo. È stata una maestra, stavolta, ad ammalarsi. È accaduto in una scuola dell'infanzia comunale, la “Primi voli” di via Mamiani.
L'insegnante è a casa già da una settimana per quella che, sulle prime, pareva una banale influenza. Ma gli accertamenti hanno riscontrato la patologia e martedì l'AsuiTs ha inviato un'informativa alla coordinatrice scolastica della struttura e al Comune per avvertire le famiglie, il personale che lavora all'interno e chi via accede abitualmente. La dipendente è sotto terapia antibiotica e le sue condizioni di salute stanno migliorando.
L'Asuits ha applicato uno specifico protocollo. Quest'anno sta registrando un insolito incremento della patologia nelle scuole della città, L'intervento, su proposta dello stesso istituto di via Mamiani, non investirà soltanto la sezione in cui opera l'insegnante, ma tutte le sei esistenti visto che durante l'orario scolastico le occasioni di contatto tra bimbi e adulti, vuoi in mensa vuoi in giardino, possono essere molteplici e non limitate a un'unica classe. I genitori dei piccoli che frequentano l'asilo, circa 150 da quanto risulta, ma pure il personale in servizio, saranno dunque contattati individualmente dal Dipartimento di prevenzione.
L'intento è verificare le coperture vaccinali ed eventuali situazioni che potrebbero apparire più a rischio contagio a causa di altre patologie debilitanti, come l'asma in forma grave trattata farmacologicamente. O, ancora, gli immunodepressi e le donne in stato di gravidanza. Sono soggetti ritenuti più fragili, insomma, per i quali c'è bisogno di un'attenzione maggiore da parte dei rispettivi medici curanti.
I sintomi sono noti. Tosse insistente, innanzitutto. Il direttore generale Nicola Delli Quadri dell'Asuits conferma: «Il Dipartimento ha avviato la procedura, abbiamo chiesto l'elenco degli iscritti e degli insegnanti». La maestra è stata evidentemente contagiata all'esterno dell'asilo, visto che finora ai Primi voli nessuno aveva contratto la patologia.
La vicenda è seguita dall'assessorato all'Infanzia del Comune che è stato subito allertato dall'Azienda sanitaria. «Il caso di pertosse che ha colpito la maestra dimostra che è opportuno estendere il più possibile i vaccini agli adulti - ribadisce l'assessore Angela Brandi -. Bisogna tenere presente che ormai siamo sempre più esposti a certe patologie apparentemente debellate ma che, magari semplicemente viaggiando, si possono prendere all'estero».
La campagna di profilassi. Proprio in questi giorni l'assessore, in virtù dell'aumento della patologia a Trieste, aveva suggerito di avviare una campagna di informazione per spingere i dipendenti comunali a sottoporsi alle misure di profilassi. L'obiettivo è sensibilizzare soprattutto chi lavora a stretto contatto con i bambini, tanto gli insegnanti quanto gli altri operatori. La nuova proposta dell'esponente della giunta Dipiazza, che per prima nei mesi scorsi aveva inserito l'obbligo della profilassi per le iscrizioni negli asili e nei nidi, nasce proprio dagli ultimi dati sull'incidenza della pertosse segnalata quest'anno a Trieste dalle autorità sanitarie a causa di un generale calo delle coperture vaccinali. Sono una trentina, ad oggi, gli ammalati di pertosse tra bambini e ragazzini che frequentano le strutture scolastiche cittadine, contro i soli due casi registrati nel corso del 2016.
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