Perso un altro milione di carburante

Nei primi 9 mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013 ulteriormente aggravata la crisi dei distributori goriziani
Di Francesco Fain

Carburante: l’emorragia continua. A evidenziarlo sono numeri concreti. Rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, i benzinai goriziani hanno complessivamente erogato in provincia un milione di litri di carburanti in meno. Secondo i dati forniti dall’Assessorato regionale all’Ambiente, elaborati da Insiel sui report dell’ufficio Zona franca della Camera di Commercio di Gorizia, sono stati erogati sino ad oggi 13.878.194 litri di benzina verde e 11.143.146 litri di gasolio. Il mese più positivo è stato luglio, con oltre 2,3 milioni di litri di senza piombo e 1,3 milioni di litri di diesel venduti dalle pompe di benzina dell’Isontino, mentre la curva delle vendite ha toccato il minimo a febbraio, con neppure 3 milioni di litri complessivamente erogati tra verde e gasolio. Ma entriamo nello specifico delle due fasce presenti nell’Isontino. Nell’area di contribuzione 2, quella che gode di uno sconto minore, le vendite continuano a decrescere: i distributori dei comuni di Moraro, Farra, Gradisca e Mariano hanno erogato complessivamente 1,2 milioni di litri di benzina senza piombo e appena 263 mila litri di diesel, a ulteriore riprova che pure nei comuni della Destra Isonzo, lasciati fuori dalla fascia di contribuzione più ampia, prosegue incessante il pendolarismo del pieno. La benzina conviene. Nel passato recente, si verificò un vero e proprio tracollo delle vendite e dei consumi. Nel 2007, soltanto a Gorizia, vennero venduti 17.802.257,55 litri di benzina: un anno dopo (senza agevolazioni) il totale del carburante erogato è crollato a 8.640.410 litri. Percentualmente il calo fu del 51,74%, ma poi la situazione si aggravò ulteriormente e la percentuale di perdita toccò il 70%. Il risultato? Prima, hanno mandato a casa i dipendenti, trasformando le proprie attività a conduzione familiare. Poi, hanno cercato di restare sul mercato potenziando, nei limiti del possibile, i servizi accessori (autolavaggio, cambio olio, etc) perché di carburante non si viveva e non si vive più. Quindi, hanno lottato, si sono accampati in piazza Vittoria, hanno promosso manifestazioni, urlando tutta la loro rabbia contro il disinteresse di amministratori e politici per la loro causa. Ma oggi la pesantissima crisi che ha colpito i gestori delle stazioni di servizio ha presentato il conto finale. Quello più pesante. Quello che ha costretto parecchi di loro a chiudere baracca e burattini. Dei 15 distributori che funzionavano sino a quattro anni fa, ne sono sopravvissuti 8, praticamente la metà. Certi impianti hanno chiuso e le compagnie attendono di trovare nuovi gestori (ma chi si mette in gioco in queste condizioni e con la concorrenza pesantissima della Slovenia?), altri sono stati smantellati come il distributore Erg di via San Michele, l'Esso di via Brass e l'Agip di via Lungo Isonzo Argentina. Insomma, un’ecatombe.

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