Perseguitava l'ex compagna e i suoi colleghi: finisce di nuovo in manette
TRIESTE. Torna in carcere un uomo di 61 anni, gia arrestato nel marzo scorso ma poi scarcerato e posto ai domiciliari, per aver "perseverato nella sua illecita condotta nei confronti della ex compagna, destinataria di innumerevoli scritti minatori ed ingiuriosi".
Questo si legge nel comunicato della Questura di Trieste che informa dell'arresto di R.C., classe 1956, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della procura (basata sulle indagini svolte da Squadra Mobile di Trieste).
I fatti. Terminata la relazione sentimentale, R. C. aveva dato avvio ad una vera e propria opera di persecuzione studiata e mirata non solo nei confronti della ex convivente, ma anche di tutti coloro i quali hanno avuto contatti, anche lavorativi, con la stessa, la quale in ben due occasioni ha anche perso l’impiego a causa della estenuante pressione esercitata, anche a mezzo di minacce, dall’indagato nei confronti dei datori di lavoro.
Il comportamento illecito ha avuto inizio nel giugno del 2016 e si è protratto fino al marzo scorso, culminando con una chiara minaccia per l’incolumità della vittima in occasione del compleanno.
Dopo la fine della relazione, l’uomo, artigiano in pensione, "in una sorta di delirio finalizzato a dominare ed esercitare il pieno controllo della vittima, ha posto in essere una escalation di condotte che hanno di fatto determinato la donna a modificare le proprie condotte di vita, cagionando grave e perdurante stato di ansia e di paura, oltre che fondato timore per la propria ed altrui incolumità", scrive la Questura.
L’indagato, anche offendendo l’onore ed il decoro della ex partner, le ha inviato una pluralità di lettere e scritti, raggiungendola con le missive anche sul luogo di lavoro.
Con il passare del tempo, l’indagato ha incrementato i sentimenti di livore verso la ex compagna, ideando e portando a termine "condotte lesive non soltanto in suo danno, ma anche nei confronti di quanti mantenessero con la stessa rapporti di conoscenza, di lavoro o di frequentazione, con il fine di punirla per il male che la stessa gli avrebbe provocato".
Dai domiciliari al Coroneo. Abbondante la documentazione acquisita agli atti delle indagini svolte dagli investigatori della squadra mobile. Nello scorso mese di marzo l'indagato era stato così arrestato su ordinanza emessa dal gip. Dopo essere stato posto ai domiciliari, però, R. C. ha continuato imperterrito nella sua condotta molesta e persecutoria volta terrorizzare la ex compagna, inviandole numerose missive ossessive e minatorie.
La polizia di stato ne ha informato il pm titolare del fascicolo che ha ottenuto dal gip l'aggravamento della misura cautelare, disponendo che l'uomo venisse ricondotto in carcere. Nel pomeriggio del 29 maggio, gli uomini della squadra mobile della questura hanno bussato all'abitazione di R.C. e, dopo le incombenze di rito, lo hanno condotto al Coroneo.
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