Peroni: «Caso grottesco e privo di logica»
TRIESTE. «Nel catalogo del grottesco una vicenda del genere mi mancava ancora». Innanzitutto stupito. Poi deciso: «La legge farà il suo corso». L'assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni, l'uomo dei conti del Friuli Venezia Giulia, stronca con disprezzo la ribellione di 229 evasori con il paravento del Territorio libero di Trieste: «Incommentabile. Né più e né meno del più vasto filone dell'evasione fiscale».
Non dice una parola, Peroni, sulla decisione del commissario di governo, il prefetto Annapaola Porzio, di rendere nota la notizia del rifiuto di versare tributi erariali nazionali e locali da parte di un manipolo di triestini che si sono autoincollati l'etichetta “tax free”: «Non entro nel merito di scelte di altre istituzioni». Ma non si tira indietro, l'assessore di una giunta che da anni ha messo in atto pure la “caccia” ai grandi contribuenti, nel criticare con forza un atteggiamento «che nuoce all'intera comunità regionale».
Assessore Peroni, che dire a cittadini che usano quel tipo di giustificazione per non pagare le tasse? Alla considerazione ironica e mesta sul catalogo del grottesco, non posso non aggiungere la certezza che pagheranno secondo legge. La Regione non è autorità di accertamento e sanzione. Ma non c'è dubbio che Agenzia delle Entrate e gli organi preposti a regolare fatti del genere azioneranno le previste procedure. La Regione Fvg vive di compartecipazioni alle entrare tributarie.
Quanto la delude una simile vicenda visti gli sforzi della giunta su questo fronte? È una vicenda sostanzialmente incommentabile tanto siamo al di fuori dei confini della logica e del buon senso. Ciascuno è responsabile delle sue condotte e ne risponderà davanti alla legge.
È la prima volta che le capita di essere messo a conoscenza di una tale ribellione fiscale? Non so se è la prima volta in assoluto che accade, ma certo non l'avevamo mai riscontrata sul territorio regionale. Per fortuna che ci sono mezzi repressivi e sanzionatori che daranno la giusta risposta. L'interesse pubblico è tutelato adeguatamente dagli strumenti nelle mani delle autorità.
La Regione, dunque, recupererà, quanto le è dovuto? Non è una situazione diversa dai casi di evasione. La giustificazione che uno si attribuisce nel sottrarsi agli obblighi tributari non fa la differenza. L'effetto è il medesimo e la condanna deve andare sullo stesso registro. Sono comportamenti che sottraggono risorse alla comunità e producono perciò un danno generale. Pure ai diretti interessati.
L'evasione è un fenomeno sotto controllo in regione? Gli uffici finanziari sono in raccordo con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. Il monitoraggio è costante.
Riproduzione riservata © Il Piccolo