Permira lancia un’Opa sulla triestina Tbs

Il colosso britannico del private punta alla società di ingegneria biomedicale. Lunedì il cda esaminerà l’offerta. Balzo del titolo

TRIESTE. Fa rotta su Trieste il grande risiko del business dell'ingegneria medicale e servizi Ict per la sanità puntando i riflettori su uno dei gioielli nati in seno all'Area Science Park.

Ieri Double 2, società che fa capo al colosso britannico del private equity Permira, 20 miliardi euro di asset gestiti, ha presentato un'offerta pubblica di acquisto per il gruppo triestino Tbs al prezzo di 2,2 euro per azione, pari quindi a un'operazione di 98 milioni di euro.

Si tratta di una proposta che assicura un premio superiore al 17% rispetto al titolo dell'azienda triestina, quotata al segmento Aim di Borsa Italiana, anche se alla notizia dell'Opa le azioni della società sono schizzate del 15% fino ad avvicinarsi al valore dell'offerta. Lunedì 15 maggio, il gruppo Tbs, presieduto da Diego Bravar e guidato dall'amministratore delegato Paolo Salotto, riunirà i soci per valutare se accettare o meno i termini proposti dal fondo di Permira. Ad oggi i vertici della società si limitano a «prendere atto della comunicazione dell'intenzione di promuovere un'Opa volontaria totalitaria da parte di Double 2 Spa avente per oggetto il 100% del capitale della società». La parola quindi spetterà agli azionisti di riferimento di Tbs Group che sono Clinical Engineering & Information Technology, (19,82%), Allegro sarl per conto di Generali Financial Holdings (15,86%), Fondo Italiano di Investimento (13,17%), Servizi Integrati per la sanità (7,64%), Capital Health Special Fun (6,65%), Emmepi (5,72%), Terra Nova Capital (5,17%) Basterà comunque l'assenso del 50% del capitale detenuto dai soci per mandare andare in porto l'operazione che dovrebbe lanciare Tbs sullo scacchiere internazionale del digital health e della manutenzione dei dispositivi medici e biomedici.

Permira è uno dei fondi di private equity più attivi in Italia. Nel nostro paese ha lanciato sei fondi, l'ultimo ha superato 7 miliardi di quota di raccolta, investendo in oltre cinquanta società. Tra le operazioni più note ci sono quelle relative al rilancio e nella valorizzazione di Valentino e Hugo Boss, ma è entrata anche nel capitale del gruppo Marrazzi, Prosieben, Sisal, Seat Pagine Gialle, Arcaplanet. I fondi Permira investono da tempo anche nel settore della salute digitale e dell'ingegneria clinica con l'obiettivo di creare un grande gruppo europeo specializzato nel digital health care. Nel 2015, sotto l'ombrello della controllata Pantheon Healthcare, Permira, che già possiede società del settore come Asterel e Meda Group, ha dato il via alla fusione di 5 imprese italiane quali Società Ingegneria Biomedica Santa Lucia, D&D Temosa, Gidea Alta Tecnologia e Ra.Se.Co, che oggi operano sotto le insegne di Higea, sede principale a Roma, 400 dipendenti e circa 80 milionidi fatturato.

L'interesse per Tbs potrebbe spiegarsi con l'obiettivo di creare una società integrata delle tecnologie per l'ingegneria medica: gestione in outsourcing e manutenzione di attrezzature per i dipartimenti di diagnostica per immagini. E Tbs sarebbe il tassello, anche il più pregiato, della collezione di Permira in Italia. Il fondo britannico ha comunque reso noto che, se acquisita, Tbs uscirà da Borsa Italiana. La società triestina, nata 30 anni nell'alveo di Area Science Park, ha appena approvato il resoconto intermedio al 21 marzo 2017 con buoni risultati ricavi consolidati a 49,7 milioni di euro, in crescita del 6,9% e un ebitda in miglioramento del 26% pari a 4,8 milioni. Tuttavia l'indebitamento rimane alto, circa 78 milioni di euro in aumento per via della recente acquisizione del ramo d'azienda di Esaote. E forse per i suoi storici soci è arrivato il momento di valorizzare l'investimento.

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