Periti sul tram per chiarire l’incidente

Il tram di Opicina è risorto anzitempo? Non ha aspettato il 2017 per collegare la frazione carsolina con piazza Dalmazia e ha bruciato le tappe del reinserimento nel trasporto urbano? Era un’idea sovvenuta a qualcuno che ieri mattina aveva visto in movimento i vagoni del tram, fermo dopo l’incidente che ha messo fuori causa l’operatività dello storico servizio, entrato in funzione nel 1902.
Invece no, il tram si stava muovendo per consentire le verifiche tecniche “sul campo” ai periti incaricati di valutare cause e responsabilità del frontale, che il 16 agosto scorso ha provocato il lieve ferimento di otto persone, tra cui i due conducenti dei convogli coinvolti nello scontro.
Periti presenti a vario titolo, da quelli incaricati dalle assicurazioni ai tecnici che fanno parte della commissione d’inchiesta formata dall’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi) e dalla Regione Fvg, cui fa capo il trasporto pubblico locale. Stanno lavorando per chiarire cosa non ha funzionato nel sistema di controllo, così da non aver impedito lo scontro.
Ma nessuna traccia di ripresa del servizio, stante la sospensione decisa proprio dall’Ustif, organo periferico del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.
Trieste Trasporti non si sbilancia sui tempi di “convalescenza”, ma - come ha già comunicato il presidente Piergiorgio Luccarini - sarà ben difficile che il servizio riprenda entro la fine dell’anno, quindi l’appuntamento resta fissato ai primi del 2017. D’altronde il recupero non è agevole: si tratta di vetture storiche e i pezzi, danneggiati o distrutti nell’incidente, debbono essere appositamente ricostruiti.
Intanto proseguono i lavori di manutenzione sulle carrozze 401 e 407, mentre quelle coinvolte nel frontale - la 404 e 405 - restano fuori uso. A disposizione sono invece la 402 e la 406. La stessa Trieste Trasporti sta inoltre esaminando le alternative al tram per residenti e abbonati che abitano nella zona rimasta scoperta, soprattutto Scorcola.
E’ormai trascorsa una quarantina di giorni da quella drammatica mattinata di martedì 16 agosto, quando i due convogli entrarono in collisione. La forte pendenza, caratteristica del percorso, aveva fortunatamente concorso a moderare la velocità delle vetture, limitando gli effetti dell’impatto.
(magr)
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