«Per noi mamme goriziane è rischioso fare figli»
Sta bene Denis, il bambino nato a Ronchi dei Legionari a bordo di un'ambulanza del 118, mentre la mamma Samantha, 27 anni, in preda alle doglie del parto, cercava di raggiungere da Gorizia, dove abita, l'unico Punto nascita rimasto in provincia, quello di Monfalcone. «Sì, sto bene anch'io», dice, dal letto del reparto di ostetricia del San Polo, a fianco il marito Adnan e il primogenito Alan di sei anni, nato a Gorizia.
Oltre a Denis, un bel bambino di 3,170 grammi, lungo 52 centimetri, nato alle 2.50 di giovedì. «Sono traumatizzata però - aggiunge subito dopo - e non so se voglio avere altri bambini. Avevo paura di non riuscire ad arrivare in tempo in ospedale. Per fortuna non siamo partiti con la nostra automobile». Samantha mercoledì sera è andata a dormire senza avvisaglie del parto, la cui scadenza era prevista comunque per il 22 marzo, domani. «Poi mi sono svegliata all'improvviso dopo l'una per i dolori, che erano già forti», racconta. Non potendo lasciare da solo il figlio maggiore, la coppia ha dovuto attendere l'arrivo di un parente. Solo attorno alle 2 si è accinta quindi a uscire dalla propria abitazione di Gorizia per prendere l'automobile e recarsi a Monfalcone.
«Quando ho fatto le scale di casa, i dolori sono peggiorati, ho avuto paura e a quel punto abbiamo deciso di recarci nel Pronto soccorso di Gorizia, dove siamo arrivati attorno alle 2.15», prosegue. Lì, verificata la situazione, il personale decide di effettuare subito il trasporto in ambulanza a Monfalcone. Tempo un quarto d'ora, e il mezzo parte, imboccando la strada della Mainizza. Al seguito un'auto medicalizzata e il marito a bordo della sua automobile. «Andavano più piano dell'ambulanza - dice Adnan, 29 anni -, forse avevano paura che corressi troppo. A Ronchi dei Legionari, comunque, abbiamo trovato l'ambulanza ferma. Il medico è sceso dall'auto medicalizzata con la borsa e dopo tre minuti è venuto a dirmi di andare a vedere mio figlio».
Scuote la testa Adnan. «Fa rabbia, sì, la chiusura del Punto nascita di Gorizia - afferma -. A noi è andato tutto bene, ma se succedeva qualcosa? Da Gorizia ci vogliono almeno 20-25 minuti per arrivare a Monfalcone, dopo che, comunque, ti sei organizzato. I bambini non nascono solo di giorno e poi il disagio di fare avanti e indietro c'è». Adnan si chiede, quindi, se «il personale del Pronto soccorso di Gorizia non potrebbe almeno essere preparato in modo specifico ad affrontare questo tipo di emergenze». A recarsi in Slovenia, invece, il neopapà non c'ha pensato proprio.
«Una volta iniziata la gravidanza, siamo stati indirizzati da subito all'ospedale di Monfalcone - spiega -. Non sapendo come funzionano i rapporti con l'ospedale di Sempeter ho lasciato perdere già prima che si presentasse il problema. Nulla da dire, comunque, sull'accoglienza e l'assistenza ricevute nel Punto nascita di Monfalcone». La coppia spera ora di fare rientro a casa con Denis domani o al più tardi lunedì.
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