Per il nuovo “layout” del Magazzino vini Eataly rinvia a gennaio
Non arriverà entro quest’anno l’aggiornamento al progetto del Magazzino vini da parte di Eataly che deve spedire a Trieste il proprio “layout” col nuovo disegno degli interni destinati a diventare “store” di gastronomia ma anche una batteria di ristoranti. La visita il 20 novembre scorso di Francesco Farinetti, l’amministratore delegato e delegato anche del padre Oscar fondatore dell’impero che in questo mese di dicembre farà ben due inaugurazioni, il 12 a Istambul e il 17 a Firenze, ha messo le basi per la configurazione degli spazi del primo e secondo piano dell’edificio sulle Rive. Ma i progettisti, è l’unica conferma che arriva dalla casa madre in Piemonte, non si sono ancora messi al lavoro: il periodo è, come si capisce, completamente inghiottito da altre urgenze.
La Fondazione CrTrieste che firmando il contratto di affitto di 9 anni con Eataly ha dato una soluzione di alto profilo (commerciale ed economico) all’uso dell’edificio da anni in costoso restauro è ancora in attesa, e solo dopo aver ricevuto un fascicolo di indicazioni progettuali potrà rimettere al lavoro il progettista Marco Casamonti: «Ci sarà da ridisegnare tutto l’interno ma anche la rete degli impianti - prevede Paolo Santangelo, segretario generale della Fondazione -, una cucina era già prevista perché i contatti con Eataly datano da oltre un anno, però a seconda di dove sarà posizionata tutti i servizi devono essere ricollocati, inoltre si è capito che le cucine saranno più d’una, oltre a quella del ristorante anche una pizzeria, con forno a legna, e naturalmente un bar...».
È presumibile che i 2000 metri quadrati, tanti ma non quanti in altre sedi in Italia e nel mondo (a Roma ce ne sono ben 17 mila, è il più grande in assoluto) non consentiranno l’installazione di cucine enormi, che andrebbero a scapito dell’area ricettiva, ma «per adesso sono solo ipotesi».
Messo per ora da parte il calcolo di eventuali ulteriori costi per l’adeguamento del progetti, resta il calcolo dei tempi, se è vero che i Farinetti si sono dati appuntamento per l’inaugurazione triestina proprio a Natale del prossimo anno e al Magazzino vini mancano non solo gli interni, ma il completamento della parte esterna con la copertura a vetrata delle pareti all’ultimo piano.
«Quando avremo ricevuto la documentazione - dice Santangelo - dovremo completare il progetto, a quel punto potremo chiedere alle imprese la loro offerta. Di solito servono uno o due mesi per consentire l’analisi della documentazione. Poi saremo noi a dover esaminare le offerte, dal punto di vista tecnico e infine economico. Terzo passaggio, firmeremo il contratto. Altro tempo bisogna consentire alla ditta perché si procuri i materiali. Anche per il tipo di vetro speciale di copertura tutto è stato definito ma non si è ancora trovato il fornitore, è un intervento molto complesso».
Infine, se è comunque certo che non occorrono più permessi della Soprintendenza, prima di avviare attività di pubblica ristorazione e commercio di alimentari non potranno mancare molte altre autorizzazioni: dei Vigili del fuoco, dell’Azienda sanitaria. Tutto questo in una decina di mesi.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo