Per il Nord del Kosovo serbo rispunta il modello Alto Adige
BELGRADO È il tormentone dell’estate balcanica. Come risolveranno, Belgrado e Pristina, la questione Kosovo, arrivando a una storica pacificazione? Scambio di territori, la modifica di confini, l’accettazione reciproca dell’esistenza dell’altro senza arrivare al pieno riconoscimento, come accadde con le due Germanie. Sono tutte ipotesi circolate in queste settimane, provocando accese discussioni. E aspre polemiche. Ma la strada, alla fine, potrebbe essere un’altra. Quella di concedere al nord del Kosovo una autonomia sul modello altoatesino – in cambio magari di analogo trattamento da riservare alla valle di Presevo, in Serbia, a maggioranza albanese.
È una vecchia idea, circolata già più di un decennio fa, che Pristina sarebbe intenzionata a mettere con forza sul tavolo negoziale, a Bruxelles. Ad annunciarlo è stato il quotidiano serbo Večernje Novosti, che ha rivelato ieri che il Kosovo starebbe già presentando il nuovo piano alle ambasciate occidentali. Piano, ha scritto il giornale, che prevede la concessione di ampie autonomie ai serbi del Nord, sul «modello del Sud Tirolo in Italia», un’idea che è più che accettabile sia per il presidente kosovaro Thaci, sia per il premier Haradinaj, che giovedì hanno escluso l’ipotesi di una spartizione del Kosovo. Piccolo Alto Adige balcanico che potrebbe essere la chiave di volta per arrivare all’accordo, convincendo Belgrado che ai serbi sarebbero garantite mani libere su questioni importanti, come «cultura, assistenza sociale, strade e trasporti, edilizia, turismo, commercio, economia», ha segnalato il Novosti. Rivelazioni, quelle dei media serbi, che dovranno essere ora confermate dalla politica.
Ma che potrebbero piacere a vari Paesi Ue, tra cui quelli che ieri hanno ribadito la loro contrarietà a ogni mutamento di confini nei Balcani. Dopo Merkel, anche il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha ammonito Belgrado e Pristina a non spingersi verso la spartizione di territori. Ipotesi del genere «hanno effetti negativi», gli ha fatto eco l’omologa austriaca Kneissl, mentre il lussemburghese Asselborn ha auspicato cautela prima di «tagliare a pezzetti» le attuali frontiere.
Modello Sud Tirolo che potrebbe gradire, come in passato, anche Washington, con gli Usa che sembrano sempre più coinvolti nel premere per un accordo finale tra Serbia e Kosovo. E a dare un impulso decisivo potrebbe arrivare, a Belgrado, niente meno che Donald Trump. Secondo un tabloid serbo, il presidente Usa avrebbe infatti l’intenzione di visitare nei prossimi mesi la Serbia per discutere del Kosovo. L’obiettivo, arrivare a chiudere la partita in tempi record. Evitando che la Russia si inserisca nei giochi, creando instabilità. —
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