Per i 100 anni dell’Università di Trieste una laurea honoris causa ai presidenti Mattarella e Pahor

Sarà conferita la prossima primavera, nell’anno del centenario dell’ateneo triestino che ha inaugurato l’anno accademico

Elisa Coloni
Un momento della cerimonia all'Università (Fotoservizio di Andrea Lasote)
Un momento della cerimonia all'Università (Fotoservizio di Andrea Lasote)

TRIESTE Una laurea honoris causa in Giurisprudenza congiunta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’ex capo di Stato sloveno Borut Pahor: a conferirla sarà l’Università di Trieste la prossima primavera, nell’anno del suo centenario.

L’Università di Trieste inaugura l’anno accademico del centenario, il rettore: “Guardiamo con coraggio alle sfide globali del futuro”
Una panoramica dell'aula magna dell'Università di Trieste durante l'inaugurazione dell'anno accademico (Lasorte)

I due presidenti saranno così di nuovo insieme per una cerimonia dalla forte valenza simbolica, dopo quella storica stretta di mano che a Basovizza ha suggellato la riconciliazione, dopo la riconsegna del Narodni dom di via Filzi alla comunità slovena, dopo il battesimo di Gorizia e Nova Gorica Capitale europea della cultura.

Perché Mattarella e Pahor sono simboli di una percorso di riconciliazione «vera», storicamente faticoso, nel quale l’ateneo ha svolto un «ruolo fondamentale, di ponte tra Oriente ed Occidente, di cerniera e dialogo tra civiltà e di cura di cicatrici che la storia ha lasciato sui nostri popoli». E la laurea honoris causa vuole essere il culmine di questo percorso per l’ateneo, «da sempre intimamente legato al suo territorio».

Lasorte Trieste 14/12/23 - Universita', Inaugurazione Anno Accademico del Centenario, Rettore Roberto Di Lenarda
Lasorte Trieste 14/12/23 - Universita', Inaugurazione Anno Accademico del Centenario, Rettore Roberto Di Lenarda

L’annuncio

A dare l’annuncio è stato il rettore Roberto Di Lenarda, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023-2024 dell’Università di Trieste nel centesimo anniversario dalla fondazione, svoltosi nell’Aula magna in piazzale Europa, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose della città e della regione, del personale docente, tecnico e amministrativo, dei rappresentanti degli studenti, di altri rettori italiani. Assente, per altri impegni istituzionali sopraggiunti, la ministra Anna Maria Bernini.

Lasorte Trieste 14/12/23 - Universita', Inaugurazione Anno Accademico del Centenario,
Lasorte Trieste 14/12/23 - Universita', Inaugurazione Anno Accademico del Centenario,

La cerimonia

La cerimonia, pur rinnovando la tradizione, questa volta ha assunto toni e contenuti diversi, segnando un record di prime volte. I primi cento anni dell’ateneo. La prima assemblea ospitata a Trieste della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), per la prima volta in sessant’anni di vita presieduta da una donna: la neoeletta Giovanna Iannantuoni, al suo primo intervento ufficiale, che ha rimarcato il «ruolo internazionale vero» dell’ateneo, dal quale «tutto il sistema universitario italiano può imparare tanto».

Lasorte Trieste 14/12/23 - Universita', Inaugurazione Anno Accademico del Centenario,
Lasorte Trieste 14/12/23 - Universita', Inaugurazione Anno Accademico del Centenario,

Tra passato e futuro

Ricorrenti i riferimenti al passato dell’università, ma a colmare gli interventi è stato soprattutto il futuro, tra rischi e opportunità, e ciò che piazzale Europa può fare: per l’economia, la sanità, le nuove forme di comunicazione e di lavoro, la riduzione del nostro impatto sul mondo in cui viviamo, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Sfruttando, certamente, anche le risorse del Pnrr, che «puntano a colmare le carenze strutturali dell’offerta di servizi di istruzione», ha sottolineato Di Lenarda, ma che non saranno infinite. Per questo, ha spiegato il rettore, «occorre lavorare perché dopo il 2026 ci sia una dinamica di crescita delle risorse nazionali che consenta di recuperare il minor finanziamento rispetto ai Paesi europei» ed è necessario «supportare le università con un sistema di finanziamenti efficace che non generi eccessive disparità tra Nord e Sud e tra atenei pubblici e privati».

Lo sviluppo delle tecnologie

Lo sviluppo delle tecnologie, volto a raggiungere la sostenibilità sociale, economica, ambientale e tecnologica, è stato il filo rosso che ha unito gli interventi durante la cerimonia, aperta con l’ingresso del corteo accademico e con la prima esecuzione dell’Inno del centenario, a cura di coro e orchestra dell’ateneo diretti da Riccardo Cossi.

Ne ha parlato, nella prolusione, Lucia Rotaris, professore ordinario di Economia applicata, che si è focalizzata sulle sfide della mobilità in un mondo alla faticosa ricerca di equilibrio tra business e sostenibilità ambientale.

Di futuro ha parlato anche Riccardo Illy, presidente del Polo del gusto, protagonista di una lectio magistralis su “Trieste e la sua Università nell’epoca della distruzione creativa”, in cui, partendo dalle rivoluzioni del nostro tempo (economica, digitale ed energetica) ed entrando nel merito delle turbolenze del nostro tempo (occupazionali, demografiche, culturali) ha ricordato che Trieste ha «al suo fianco la sua Università», che «significa poter affrontare il rivolgimento con maggiore serenità e con la consapevolezza di disporre del migliore supporto».

I numeri

Un ateneo, quello triestino, in crescita, con 19 milioni di fondi dedicati alla ricerca, 5.400 neo iscritti (+20% nel 2023) e 744 i docenti. Un “capitale umano” ricordato da Cristina Perini, responsabile dell’Ufficio stampa, nel suo intervento in rappresentanza del personale tecnico-amministrativo.

Le istituzioni

Il sindaco Dipiazza ha portato i saluti della città e il governatore Fedriga, presente assieme all’assessore all’università Alessia Rosolen e al presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin, si è soffermato sulla sostenibilità tecnologica, la tutela dei dati e l’importanza di investire sull’alta formazione, perché «attraverso l’università passano libertà e democrazia», necessarie per «essere liberi di decidere del nostro destino». Non solo tecnologia e scienza, però. Nei discorsi c’è stato spazio anche per pace, diritti e donne. Come in quello di Cristiana Scimone, presidente del Consiglio degli studenti, che ha citato le parole di Margherita Hack contro guerre e violenze, e ricordato l’orrore dell’omicidio di Giulia Cecchettin, in un discorso culminato con la speranza che UniTs diventi «sempre più un luogo che mette al centro della propria missione l’attenzione e la cura per l’umanità».

La contestazione

Nelle battute finali della cerimonia, l’irruzione di un giovane che, per poco più di un minuto, si è preso la scena esibendo un cartello con i colori palestinesi, urlando «vergogna» ai presenti e rivendicando giustizia per Gaza. È stato accompagnato verso l’uscita dal questore Pietro Ostuni, seduto in prima fila, non lontano dal sindaco di Gorizia Ziberna, il prefetto Signoriello, il procuratore Antonio De Nicolo e il vescivo Enrico Trevisi.

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