Goriza dice addio a Giuseppe “Peppino” Barbieri, cultore di musica e cinema

Aveva 81 anni e soffriva di problemi di salute. I funerali si terranno giovedì 3 aprile nella chiesa di Sant’Ignazio

Alex Pessotto
Giuseppe “Peppino” Barbieri
Giuseppe “Peppino” Barbieri

Non era un semplice appassionato di musica e di cinema: ne era un conoscitore profondo. Al punto che, in molti, gli chiedevano suggerimenti, consigli, su quali registrazioni acquistare, su quali concerti andare a seguire, su quali film andare e vedere. Per più di qualcuno, Giuseppe “Peppino” Barbieri era un’autentica istituzione, un punto di riferimento. La sua scomparsa, a 81 anni, dopo vari problemi di salute, lascia un vuoto in quanti l’hanno conosciuto e ne condividevano le ardenti passioni.

Fatto singolare, la sua morte è avvenuta quattro giorni prima di quella della moglie Bruna Ciuffarin, che era ricoverata all’ospedale di Gorizia in attesa di un intervento in programma al nosocomio di Udine: in ottobre avrebbe spento 80 candeline e, per una precisa scelta proprio legata all’imminente operazione, non era stata informata della perdita del marito. A lungo, aveva lavorato all’Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei (Icm).

Peppino, invece, aveva gestito il bar Belli, in via Crispi, di cui la madre, in precedenza, era stata la titolare. Ma, appunto, il suo cuore batteva altrove: per Elvis Presley, Bob Dylan, Van Morrison, Frank Sinatra. E per migliaia di altri artisti che in lui trovavano un’enciclopedia ambulante. Insomma, nonostante l’amore per i classici, si era sempre aggiornato, non disdegnando di seguire le avanguardie, di osservare il presente.

Ovviamente, Barbieri non poteva non essere un grande collezionista di vinili, di Cd e di Dvd: «Come Giuliano Almerigogna, che ci ha lasciati a fine giugno dello scorso anno, frequentava assiduamente il mio negozio, il Music Shop di via Mazzini, fin dall’apertura nel 1988, dove aveva contribuito a creare un circolo-salotto per appassionati e musicofili di ogni età, ripetendo quanto aveva già sperimentato nella Discoteca di via De Gasperi, dove lavoravo e dove siamo diventati amici». È quanto racconta il titolare dell’attività, Alfredo Podgornik. Alla stessa maniera, riguardo a moltissimi film, era in grado di citarne a memoria gli interpreti: non solo quelli principali, pure i comprimari. E, pure in questo caso, non era rimasto fermo ai miti del passato, interessandosi anche ai talenti emergenti.

Aveva cominciato a frequentare le sale cinematografiche fin da bambino. Come, fin dall’età giovanile, aveva iniziato ad ascoltar musica. E, naturalmente, a divorare libri su libri, con una predilezione per i gialli. «Aveva passato la vita – lo ricorda l’amico Dino Riz – avvolto in una bolla di vetro di fragilità, seguendo le sue passioni più grandi e giocherellando bonariamente con le persone, rendendole attori dei suoi film, che inventava giorno per giorno».

I funerali di Barbieri e di sua moglie Bruna Ciuffarin si terranno giovedì, alle 11, nella chiesa di Sant’Ignazio. Proprio qualche giorno fa, Podgornik era andato a trovarlo nella sua abitazione. Gli aveva regalato un 33 giri e Peppino l’aveva osservato da ogni angolo. Poi, se l’era appoggiato al petto. «Nemmeno immagini quanto questo album mi renda felice». Gli amori di sempre, in lui, erano rimasti vivi fino all’ultimo.

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