Penne nere, scatta il raduno triveneto: attese a Tolmezzo 20 mila persone
TRIESTE Tolmezzo è pronta ad abbracciare le penne nere per l’Adunata degli alpini del Triveneto 2019. Una sfida per la Carnia, che nel fine settimana tra il 14 e il 16 giugno ospiterà il grande evento, e un’occasione per ribadire il messaggio della necessità di ripristinare il servizio di leva obbligatorio e ripopolare le moltissime caserme dismesse anche in questo territorio. Sono oltre 20 mila gli alpini attesi per il ritrovo del Triveneto, che dopo l’adunata nazionale rappresenta l’appuntamento più importante. Tolmezzo per la prima volta accoglierà la tre giorni dedicata alle penne nere con un programma ricchissimo di eventi e proprio nell’anno nel quale l’Associazione nazionale alpini festeggia, l’8 luglio, il centenario dalla nascita.
Ieri nella sede della Camera di commercio di Udine, presenti il presidente della Camera di commercio di Pordenone-Udine Giovanni Da Pozzo, il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini, il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, Ennio Blanzan presidente della sezione carnica dell’Ana, e diversi consiglieri, locali e nazionali, oltre all’organizzatore di eventi Enzo Cainero, è stato presentato il calendario che coinvolgerà il capoluogo carnico e Timau, su quei monti che furono teatro di sanguinosi scontri durante la Grande guerra e nelle vallate che hanno visto le numerose caserme sede di reggimenti, battaglioni, compagnie e vari reparti. Da sempre terra di alpini, la Carnia, anche per la presenza delle portatrici che diedero un contributo fondamentale ai soldati, è stata scelta come sede del grande raduno e la città di Tolmezzo consegnerà all’Ana la cittadinanza onoraria.
«Grazie per il conferimento di questo titolo, la Carnia e Tolmezzo per noi significano tanto – ha esordito il presidente nazionale dell’Ana Sebastiano Favero, cui Da Pozzo ha consegnato la Moneta d’Oro di Jacopo Linussio, onorificenza camerale simbolo d’identità e innovazione imprenditoriale –. Ringrazio questa Regione anche per aver proposto, insieme al Veneto, la legge per il ripristino del servizio obbligatorio di leva: i giovani hanno assoluto bisogno di memoria e la nostra società non ha fatto abbastanza, dovrebbero ricordare chi ha dato la vita per far nascere la Repubblica». Memoria, ma anche difesa dei valori della montagna e capacità di stare assieme, per Favero, «con il possibile ritorno di questi giovani a terre e territori di montagna in cui riscoprire i valori, come l’importanza della cordata per raggiungere la cima». Valori nei quali, ha poi aggiunto, «tutti crediamo e ritroveremo in questo appuntamento importante non solo per la Carnia ma per tutto il Friuli Venezia Giulia». Una bella sfida per la «nostra montagna» l’ha definita il primo cittadino di Tolmezzo Francesco Brollo, «che rimarrà blindata per tre giorni da un gioiosissimo trambusto. È un risarcimento morale per aver tranciato la stella alpina e averla sradicata dalla montagna per la pianura», ha aggiunto alludendo alla mancanza degli alpini nelle caserme. «Da quando abbiamo saputo che avremmo ospitato l’adunata – è intervenuto Blanzan illustrando il programma – ci siamo messi al lavoro e sarà un’occasione di ritorno per chi svolse il servizio militare nelle caserme della montagna» del Fvg.
Intanto la sezione di Udine dell’Ana e tutte le altre 7 consorelle del Friuli Venezia Giulia stanno facendo il massimo sforzo, in questi mesi, in vista del voto di novembre, da parte del Consiglio nazionale dell’associazione, che deciderà l’assegnazione dell’adunata nazionale per il 2021. Quattro le città candidate: oltre a Udine ci sono Brescia, Alessandria e Matera, le ultime due non hanno mai ospitato la manifestazione. «Non siamo sorpresi per la numerosa concorrenza - dice il presidente dell’Ana Dante Soravito De Franeschi -, è raro ci sia una sola città in lizza, può capitare per eventi storici importantissimi come fu per i 50 anni del ritorno all’Italia per Trieste o per i 150 anni dell’unità del Paese festeggiati nella prima capitale, Torino. La nostra è una candidatura regionale, tutte le sezioni si stanno dando da fare e questo modo di chiedere l’adunata penso che ci possa portare qualche punto in più rispetto agli altri. Per il 2021 poi abbiamo motivazioni storiche forti: i 45 anni dal terremoto del 1976, i 100 anni della sezione di Udine e i 100 anni della scelta del milite ignoto ad Aquileia e il suo viaggio fino all’altare della Patria a Roma. C’è una commissione che verificherà l’idoneità delle candidate quanto a logistica, alberghi, trasporti, ospitalità. Poi in novembre il voto decisivo dei 24 consiglieri nazionali. L’unico che non voterà, come prassi, sarà il presidente. Noi la speranza ce l’abbiamo, è ovvio. Vedremo come andrà». —
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