“Pendolari” dei rifiuti da Muggia a Trieste: raffica di sanzioni
Tolleranza zero nei confronti di chi getta immondizia fuori dal proprio comune per dribblare gli obblighi della differenziata. Già un centinaio di multe da 200 euro
Silvano Trieste 2018-07-05 Isole per i rifiuti
TRIESTE Telecamere mobili ed appostamenti ad hoc dei vigili urbani. Sono gli strumenti messi in campo dal Comune di Trieste per inchiodare i sempre più numerosi “pendolari” della spazzatura, cittadini residenti nei vicini territori di Muggia e San Dorligo (realtà in cui come noto è partita la raccolta differenziata porta a porta), che appunto, per semplificarsi la vita, evitano di differenziare e buttano tutto nei cassonetti generici del capoluogo. Uno scherzetto costato caro a molti di loro: un centinaio solo quelli “pizzicati” a Borgo San Sergio, chiamati ora a sborsare la bella cifra di 200 euro di multa.
A far scattare la tolleranza zero nei confronti dei furbetti dell’immondizia sono state le segnalazioni di alcuni addetti AcegasApsAmga. Gli operatori hanno lamentato «un aumento esponenziale e anomalo della quantità di rifiuti nella fascia di Borgo San Sergio». In via Edgardo Morpurgo e via Francesco Carletti i cassonetti più gettonati.
Peccato che portare i sacchetti con gli avanzi della cena fuori dai propri confini comunali sia un illecito amministrativo. Chi si comporta così, infatti, viola l’articolo 16 comma 18 del regolamento comunale di Trieste per la gestione dei rifiuti urbani che recita testualmente: «È vietato il conferimento al servizio pubblico di raccolta istituito dal Comune di Trieste di rifiuti prodotti al di fuori del suo territorio e/o la cui gestione ricada nella competenza di altri soggetti».
«Ci siamo mossi perché è vietato conferire rifiuti nel nostro Comune se non si è residenti qui. Esiste un regolamento da rispettare perché l'aumento del numero dei rifiuti va poi ad influire sulla bolletta dei cittadini triestini. La maggior parte dei casi delle sanzioni elevate riguarda i cittadini muggesani, in misura minore a San Dorligo», racconta l'assessore alla Polizia Locale di Trieste Paolo Polidori.
Sandy Klun, sindaco di San Dorligo, ha accolto di buon grado le sanzioni: «Basta un po’ di buona volontà per fare la differenziata. Chi non lo fa, e per fortuna nel nostro Comune è una piccolissima percentuale, non può farla franca portando i rifiuti in altri comuni: giusta la sanzione comminata da Trieste».
Severo il commento di Piero Camber, capogruppo consigliare di Forza Italia, che si era mosso in Consiglio per fare luce sulla questione: «Questi dati sono la dimostrazione del fallimento della raccolta porta a porta che si sta facendo a Muggia e che si riverbera sui loro vicini: auspico davvero che l'amministrazione comunale faccia un passo indietro per il bene di tutti».
Da Muggia arriva la replica dell’assessore all'Igiene urbana Laura Litteri: «Quando si passa al sistema del porta a porta, capita spesso di assistere ad episodi di trasfertismo dei rifiuti. Si tratta di un fenomeno purtroppo consolidato, ma assolutamente di transizione. Nonostante va sia l'obbligo per legge di arrivare al 65% di raccolta di rifiuti differenziata, il Comune di Trieste non sta aderendo e non aderirà nemmeno avendo l'inceneritore. Muggia ha scelto invece una soluzione ambientalista. La grande maggioranza dei miei concittadini - conclude Litteri - sta effettuando con successo la raccolta differenziata. Questo è il futuro. Nessun passo indietro». —
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