“Pedocin”, salvato dalla bagnina

Salvato in extremis dalla prontezza di una bagnina mentre stava per annegare. È successo ieri mattina, attorno alle 10.45, al bagno marino “La Lanterna” di molo fratelli Bandiera, meglio noto come “Pedocin”, nella metà riservata agli uomini.
A.S., nato nel 1951 a Udine e residente a Trieste, ha accusato improvvisamente un malore dopo essere entrato in mare per farsi un bagno. Poi è di conseguenza caduto in avanti, privo di conoscenza, con la faccia completamente immersa nell’acqua. È rimasto lì immobile, a galleggiare. A notarlo dopo pochi istanti è stata Raffaella Friede, bagnina in servizio all’interno dello stabilimento, che è subito corsa verso di lui e l’ha soccorso, trascinato a riva e infine sistemato in modo che riuscisse a espellere tutta l’acqua bevuta inconsapevolmente. La ragazza ha così preparato la strada ai sanitari del 118 che, giunti nel frattempo sul posto, hanno potuto prestare tempestivamente le cure al bagnante, intubandolo e portandolo con l’ambulanza a tutta velocità e in massima urgenza all’ospedale di Cattinara, dove è stato ricoverato nel reparto di Rianimazione. L’uomo - è stato confermato in serata dalla Capitaneria di porto - già nel primo pomeriggio di ieri si è risvegliato, riprendendo conoscenza e confermando di aver avuto un malore una volta entrato in acqua alcune ore prima alla Lanterna.
Il sessantunenne deve la vita alla bagnina che dalla sua postazione, vigilando sui bagnanti, ha capito subito come nella postura dello stesso A.S. (gli inquirenti hanno fornito solo le iniziali dell’uomo), in mare a pochi metri dalla riva, vi fosse qualcosa di strano. La sua attenzione, la sua rapidità e scrupolosità sono risultate determinanti. «La bagnina è stata velocissima, prontissima. Così come sono stati rapidissimi nell’arrivare qui e bravissimi i sanitari del 118», hanno sottolineato vari testiomoni dell’accaduto. Grande apprensione, ovviamente, fra le tante persone che si trovavano ieri mattina alla Lanterna e che hanno assistito all’episodio.
Al “Pedocin” sono arrivati anche la Guardia costiera e la polizia: gli operatori si sono prodigati per risalire nel più breve tempo possibile all’identità dell’uomo, che era da solo nello stabilimento.
«Ero nella mia postazione - racconta proprio la bagnina Raffaella Friede - e ho visto quel signore con la faccia in acqua. Allora mi sono avvicinata velocemente a lui e ho notato che non si girava. A quel punto sono intervenuta, l’ho portato fuori e disteso sulla spiaggia, girandolo per fargli espellere la tanta acqua bevuta mentre era privo di conoscenza. Ho constatato inoltre come il battito cardiaco vi fosse e come il suo respiro risultasse affannoso. Poi è subito arrivato il 118». Mentre la ragazza era intenta a soccorrere il sessantunenne, infatti alcuni bagnanti si sono preoccupati immediatamente di chiamare aiuto telefonando alla centrale operativa del 118.
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