Pedocin aperto anche in inverno con limiti ai “toc”

«Al Pedocin è sempre estate» appuntava ieri Patrizia Pozzuolo su Facebook. «Oggi 30 ottobre al Pedocin, altra giornata di mare e sole quasi estiva e meravigliosamente calda» scriveva lunedì scorso Claudio Quadrelli.
Al Bagno comunale “La Lanterna” l’estate non finisce mai da nessun lato del muro che da oltre un secolo divide gli uomini dalle donne. Gli irriducibili della tintarella e quelli che lo usano come terapia per le malattie della pelle si sono ormai rassegnati a non chiedere più che fine hanno fatto gli abbonamenti stagionali invernali (23 euro da ottobre a marzo), dopo quello che è successo l’anno scorso: tra mancanza di personale e amianto piovuto dal cielo il Pedocin è rimasto praticamente inagibile per cinque mesi. «Quest’inverno non chiuderà.

Abbiamo intenzione di tenerlo aperto sempre e di ampliare gli orari. Anche il sabato e la domenica. Tutta la settimana. L’unica cosa che cambierà saranno le regole di balneazione visto che sono cambiate le normative di sicurezza» promette l’assessore allo Sport e ai Bagni comunali Giorgio Rossi che vuole prevenire sul nascere eventuali rivolte. Lunedì prossimo, 6 novembre, sarà spiegata nei dettagli l’apertura del Pedocin d’inverno in una conferenza stampa congiunta tra il Comune di Trieste e la Capitaneria di Porto. «Siamo riusciti a trovare una soluzione grazie ad alcune deroghe ottenute dalla Capitaneria di Porto. L’unica cosa che dovrà essere regolamentata sarà l’attività di balneazione. Si potrà prendere il sole e andare con le carrozzine e i bambini a giocare sui ciottoli. Solo il cosiddetto “toc” dovrà rispettare tutta una serie di regole. La nostra stagione balneare, determinata dalla Regione Fvg, è contenuta nei tempi: va dal primo giugno al 30 settembre» spiega l’assessore. In ogni caso sarà scongiurata la serrata invernale.

Non si ripeterà l’inverno nero del 2016-17. E, a dimostrazione dell’attenzione dell’amministrazione per lo storico bagno, si può già ammirare la ridipintura del muro esterno del Pedocin in un rasserenante azzurro. L’operazione, eseguita dai ragazzi della Edilmaster, la scuola edile di Trieste, riguarda la preparazione del fondo dove i writer selezionati potranno eseguire i graffiti (sul tema del mare) nell’ambito del progetto “Chromopolis - La città del futuro” che è partito con l’istallazione “Follow” di Eron al Salone degli incanti di metà settembre e che proseguirà allo Stadio Nereo Rocco. «Abbiamo fatto un accordo di collaborazione con la Scuola edile che partecipa al progetto per la parte logistica sistemando i muri e preparandoli per l’intervento dei writer. Una collaborazione molto preziosa che sarà utilizzata anche al Rocco» assicura l’assessore. Il muro del Pedocin è già pronto per ospitare il murales. «Abbiamo già ottenuto l’autorizzazione della Soprintendenza sui bozzetti presentati dai writer - spiega Rossi -. Siamo in attesa dell’autorizzazione paesaggistica e poi si potrà passare alla realizzazione dell’opera. Forse già entro una settimana». L’intervento artistico è previsto nel mese di novembre come pure per lo stadio Rocco.
Lo scopo del progetto “Chromopolis” è quello di «riqualificare le superfici murarie affidandosi alla creatività urbana». Dopo il Pedocin toccherà, infatti allo Stadio Rocco. Il direttore artistico di “Chromopolis” è l’artista triestino Mattia Campo Dall’Orto, 37 anni, che presiede l’associazione per la creatività urbana Macross di Monfalcone a cui l’amministrazione ha affidato l’incarico per 41 mila euro. «Il tema scelto è il mare con tutte le implicazione che legano Trieste al suo elemento naturale - spiega l’assessore Rossi che detiene anche la delega alla Cultura e ai Giovani -. Sarà una bellissima cosa. È un progetto cui teniamo molto e a cui parteciperanno artisti italiani e internazionali».
L’iniziativa all’interno dello Stadio Nereo Rocco, per esempio, è stata affidata all’Associazione Amsterdam Street Art che ha sede nella capitale olandese (impegno di spesa di 2.562 euro). Il servizio di progettazione e riqualificazione artistica del muro esterno del Bagno Lanterna - 3 mila euro di spesa - è stato invece affidato all’Associazione cultura Melart che ha sede in via Forlanini nei pressi del quadrilatero di Melara. Spetterà ai writer del collettivo Melart riqualificare il muro esterno del Pedocin. Per quello interno, che divide uomini e donne, basta la storia.
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