Pedinava e minacciava l’ex, stalker nei guai

Indagato 67enne lasciato dalla fidanzata. Chiamate anonime a raffica sul posto di lavoro della donna

Telefonate continue, minacce e appostamenti. Un sessantasettenne di origini rumene, accusato di stalking nei confronti della ex compagna, comparirà mercoledì prossimo davanti al gup Luigi Dainotti per l’udienza preliminare. Gli atti persecutori accertati dalla Procura si sarebbero protratti per circa un anno, da febbraio a dicembre dello scorso anno.

L’uomo (P.D.A. le sue iniziali), su cui al momento grava un divieto di avvicinamento alla donna, non si è rassegnato all’idea di essere stato lasciato. La storia tra i due si è conclusa a inizio dell’anno scorso: da lì in poi il romeno ha iniziato a molestare la ex con una raffica di telefonate. Spesso, come è stato appurato dai registri delle chiamate sul cellulare, anche nel cuore della notte.

Il sessantasettenne non si è mai dato per vinto. Per cercare un contatto con la donna, ha cominciato perfino a seguirla e ad appostarsi sotto la sua abitazione. Di fronte ai continui rifiuti della ex e alle incessanti richieste di essere lasciata in pace, l’uomo ha cambiato strategia.

Non solo i pedinamenti e gli agguati davanti a casa: l’ex fidanzato ha preso di mira pure il posto di lavoro. L’ha fatto con cadenza quasi quotidiana. E pure mentre la signora era impegnata nelle proprie mansioni.

Gli sms inviati al cellulare della vittima erano inequivocabili: «Ti farò perdere il lavoro per quello che mi hai fatto». Questo le scriveva.

Ma l’uomo, evidentemente, non si dava pace. Le minacce sono riprese con una serie di telefonate anonime ai superiori della ex accusandola di furti. Voleva vendicarsi per essere stato lasciato e per farlo utilizzava ogni mezzo possibile.

Come in altri casi analoghi, la donna ha iniziato a non uscire più di casa la sera. Per sentirsi più sicura, si faceva accompagnare sul posto di lavoro da colleghi o amici. Era costretta a vivere in un grave stato di ansia e paura. Lo stalker le ha fatto cambiare le proprie abitudini di vita: orari, frequentazioni e uscite. E sempre con la paura di trovarsi davanti l’ex non appena metteva piede fuori di casa.

L’indagine è stata condotta dal pubblico ministero Matteo Tripani che ha chiesto il rinvio a giudizio di P.D.A. L’imputato è tutelato dall’avvocato Stefano Briscik del Foro di Trieste.

(g.s.)

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