Pdl, ultimatum a Tondo: «Non imponga Antonione candidato sindaco»

Trieste. «Basta ingerenze. Troppe volte abbiamo chinato il capo per garantire la tenuta in Consiglio». I consiglieri regionali Maurizio Bucci, Piero Camber, Bruno Marini e Piero Tononi all'attacco
Camber, Bucci, Marini e Tononi
Camber, Bucci, Marini e Tononi
Trieste o morte. Morte di chi o di cosa? Della maggioranza regionale. Una maggioranza - sbuffano quelli che, pur facendone parte, si dicono pronti a tal morte - a trazione friulana. E con un pilota carnico: Renzo Tondo. Colui che si è permesso giovedì di sconfessare il coordinamento del Pdl triestino insistendo per Antonione candidato sindaco, in scia al friulanissimo capo regionale della Lega Fontanini, e in barba alla levata di scudi dell’armata camberiana.


I pronti alla morte - davanti a provvedimenti o indirizzi politici «penalizzanti» per Trieste - sono quattro rappresentanti della stessa maggioranza in Consiglio regionale. Maggioranza che oggi - al netto degli umori del Gruppo misto - dispone di 30 voti su 59, e che senza quei quattro voti finirebbe sotto. L’avvertimento arriva infatti dai quattro consiglieri regionali triestini del Pdl - Maurizio Bucci, Bruno Marini, il vicecoordinatore provinciale del partito Piero Tononi e il primo avversario di Antonione nel toto-candidato sindaco Piero Camber - che dopo aver già minacciato di farsi un gruppo per conto proprio ora si rivolgono, per iscritto, direttamente a Tondo. Per dirgli: fedeltà solo sul patto di legislatura ma niente di più. Basta quindi ingerenze tipo quella su Antonione, e basta bastonate contro Trieste su questioni che la città ha pagato o potrebbe pagare a caro prezzo, come le chiusure domenicali o la possibile soppressione delle circoscrizioni.


Il ”quartetto cetra”, insomma, è pronto a suonargliele, a Tondo, se s’allarga. È questa la sostanza dell’e-mail recapitata venerdì dai quattro pidiellini al governatore a 24 ore dalle sue parole pro-Antonione. Un’e-mail di cui il Tononi-pensiero rivolto giovedì a caldo al governatore - «mi preoccuperei molto se dovessi avere le stesse idee del leghista e friulanista Fontanini - è stato precursore.


Bucci, Marini, Tononi e Camber - recitano i passaggi-chiave della missiva - comunicano a Tondo di aver appreso «con imbarazzo e stupore» della sua «ingerenza», che è una «chiara sconfessione dei vertici provinciali del partito» di cui lui stesso è parte. «Abbiamo chinato troppe volte il capo in aula per garantire la maggioranza», e «ora si pretende di imporre da Udine o Roma un candidato sindaco», dicono i quattro evocando precedenti catastrofici per il centrodestra come Brunetta a Venezia o Guerra alle regionali 2003.


«La scelta - insistono - deve partire dal territorio... perché solo il territorio conosce» la soluzione migliore. «Confermiamo - la chiosa - al Pdl lealtà... con linearità... verso il programma», pronti però a «tutelare gli interessi della città che noi rappresentiamo». «Il nostro messaggio - precisa a voce Bucci - è che non vogliamo aprire una crisi. Siamo fedeli al programma elettorale, ma se si va fuori di una virgola e se si manca di rispetto alle sensibilità locali, come smentire un coordinamento provinciale, dubitare che Trieste sia città d’arte o abolire circoscrizioni da 50mila residenti mantenendo comuni da meno di tremila, ebbene... questa mancanza di rispetto farà sì che la stessa mancanza di rispetto si concretizzi in talune situazioni in aula».


Non è bastato insomma, al Pdl, dapprima il rabbioso addio a titolo personale di Bandelli, poi il perentorio distacco a titolo politico di Menia, quindi la candidatura sponsorizzata dal Cavaliere del nemico camberiano numero uno Antonione, e infine il malumore urlato da Dipiazza che s’aspettava di diventare presidente del Porto. Da questo fine settimana - lo stesso in cui sono uscite le anticipazioni del sondaggio per l’individuazione del candidato che danno proprio Antonione avanti d’un respiro su Piero Camber, con dietro Paoletti, il che non risolve il rebus - quella che era una gioiosa macchina da guerra rischia d’incepparsi malamente alla vigilia del voto.

RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo