Pdl triestino, barricate anti-Lega"No alla Seganti candidata sindaco"
Federica Seganti, assessore regionale leghista, non si tira indietro: "Io candidato sindaco di Trieste? Sono a disposizione del mio partito". La Seganti non forza, ma il municipio di piazza Unità è un boccone troppo appetitoso, e la bagarre scoppia inevitabile. Il Pdl giuliano alza immediatamente le barricate
Federica Seganti
TRIESTE.
"Io candidato sindaco di Trieste? Sono a disposizione del partito". Federica Seganti, a domanda, risponde. Non forza, ma non basta: i nervi sono tesi, il municipio di piazza Unità un boccone appetitoso, e la bagarre (quasi) inevitabile.
BARRICATE
Il Pdl, con Piero Tononi, alza immediatamente le barricate: "Si è candidata due volte, ha perso due volte. Non credo proprio ci sia lo spazio per una terza...". La Lega, con Massimiliano Fedriga, non porge l’altra guancia: "Vogliamo discutere con gli alleati ma non accettiamo veti a priori". Risultato? La grande corsa del 2011 - piena zeppa di incognite, con il Pdl che insegue ancora un terzo mandato nel segno di Roberto Dipiazza, mentre il centrodestra regionale si accorda per l’addio al doppio turno (e, con tutta probabilità, alle corse solitarie) - si accende all’improvviso. Almeno in loco. Per ora, infatti, i vertici regionali gettano acqua sul fuoco.
L’ANTEFATTO
L’assessore alle Autonomie locali, ”interpellata” a margine del lancio della campagna promozionale sui fondi europei, dichiara che fare il sindaco della propria città è "sempre un’emozione molto forte". Aggiunge che, pur essendo "pienamente soddisfatta" dal suo incarico attuale, si mette a disposizione della Lega "per un’eventuale mia candidatura". Subito dopo, però, ricorda che "la questione va decisa a livello politico".
LEVATA DI SCUDI
Il Pdl, però, non attende. E, con il vicecoordinatore provinciale, risponde a muso duro: "Non è contemplabile, all’interno della coalizione di centrodestra, la candidatura Seganti". Ancora, dopo aver ricordato le due sconfitte della bionda leghista, ”richiama” le truppe del Senatur al senso di responsabilità "e non a una visione miope finalizzata a mettere bandierine come in una partita di risiko": "La Lega - argomenta Tononi - deve capire che sta vivendo esperienze di alleanza organica con il Pdl a diversi livelli. Fare una corsa in solitario non è più permesso". Men che meno sotto San Giusto: "La Lega ha una percentuale sotto le due cifre e i suoi consiglieri comunali non sono entrati per volontà popolare, bensì per il cambio di casacca di chi ha preso altrove i voti".
REAZIONI LOCALI
La miccia è innescata. E il segretario provinciale leghista non può non rispondere. Dapprima, ringrazia la Seganti: "Federica si mette a disposizione confermando la sua generosità politica". Poi, contesta il Pdl: "Tononi è un amico, un giovane, mi spiace faccia i soliti vecchi discorsi di lottizzazione. Che vuol dire che Federica ha perso? Ci sono tanti politici che si sono candidati, sono stati sconfitti, poi hanno stravinto: cito, come esempio, Renzo Tondo. Non solo: Tononi legge la sfera di cristallo e ipotizza nostre corse in solitario. Chi ne ha mai parlato?". Sia chiaro, però: "La Lega non pone, ma nemmeno accetta diktat. E sollecita gli alleati ad aprire il tavolo delle trattative".
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