Pd regionale: i tre renziani si ritirano Grim ripescata in extremis

A sorpresa Coppola, Nesladek e Moretti escono di scena e si trova il nome unico La candidata della maggioranza Pd in gara con il cuperliano Presot e il civatiano Foti
Di Marco Ballico

TRIESTE. Alla fine, nel nome dell’unità dei renziani, anche Nerio Nesladek fa un passo indietro. Paolo Coppola lo aveva già deciso qualche ora prima, in mattinata. E così, a rappresentare i renziani alle primarie del 16 febbraio per la segreteria regionale del Pd, sarà Antonella Grim. Le altre anime, Cuperlo e Civati per restare alle dinamiche nazionali, verranno rappresentate dal sindaco di Staranzano, Lorenzo Presot, e dal giovane triestino Francesco Foti. Un colpo di scena. E una vittoria, l’ennesima, per Debora Serracchiani che fino all’ultimo ha lavorato per la mediazione. Anche quando il suo tentativo, solo un giorno prima, sembrava fallito.

Una pattuglia renziana spaccata in tre sarebbe del resto stato un brutto segnale trasmesso a Roma. Per questioni territoriali che il nuovo corso avrebbe faticato a digerire. E, dopo aver assicurato fino all’ultimo l’intenzione di andare fino in fondo, Nesladek e Coppola, ma anche Diego Moretti, i tre candidati di due lunghe settimane di trattative, si sono infine tirati fuori. Non è stato facile, non per chi si era autocandidato con totale convinzione, in primis il deputato udinese. A farcela, invece, è chi non ha spinto per correre, è stata chiamata e si è messa a disposizione. Grim, assessore comunale della giunta Cosolini, 40 anni, è la sorpresa spuntata a Ronchi in una delle ultime riunioni a caccia della sintesi, ma non una novità assoluta. Oltre allo stretto rapporto con il sindaco, ha lavorato con l’uscente Renzo Travanut e faceva pure parte della segreteria regionale targata Serracchiani (con delega all’istruzione), al pari di Coppola.

Nessuna polemica, non dopo che Serracchiani ha completato l’opera. Solo un po’ di rammarico per il deputato udinese, partito troppo presto nella volata: «Non sono stato abbastanza bravo a convincere Nesladek e Moretti a fidarsi di me. Ma, pur in seconda fila, continuerò a lavorare per una politica nuova e più credibile». C’è un sassolino: «Ho evitato una prova muscolare che sarebbe stata strumentalizzata da alcuni esponenti del partito che non hanno voglia di cambiare». Ma anche la soddisfazione «per aver conosciuto in questa vicenda una persona come Nerio che spero possa restare in squadra e continuare a dare un contributo». Pure il sindaco di Muggia usa toni leggeri. Chiarisce di aver preso la decisione di ritirarsi dopo aver scoperto ieri mattina, in assemblea provinciale, che ci sarebbero stati ben tre triestini in pista (oltre a lui anche Grim e Foti): «Mi ero prestato come sindaco, ma non era certo il caso di mettermi di traverso. I candidati sono degni, degnissimi. E l’unità è il primo valore». Dell’unità «su un candidato che ristabilisce gli equilibri regionali» parla anche Francesco Russo. Il senatore triestino ringrazia Nesladek «per la disponibilità, la forza e la limpidezza con cui si messo a disposizione», ribadisce che si sarebbe trattato della candidatura «più qualificata» e ricorda che Grim entrò nelle sue liste alle primarie del 2007. «L’invito che le rivolgo – prosegue – è a favorire in ogni modo l’unità e a impegnarsi per valorizzare la centralità degli enti locali nelle politiche regionali. Anche per fugare il dubbio che dietro a questa scelta ci fossero giochi diversi legati a futuri appuntamenti elettorali».

Le primarie si faranno dunque, ma non con i tre nomi dati per favoriti a poche ore dalla consegna, ieri pomeriggio, delle candidature. Travanut non esclude peraltro la convergenza su un solo nome: «Il confronto è caratterizzato da un clima disteso che consente di lavorare ancora a una soluzione unitaria». Dal candidato dell’ala sinistra, Presot, arriva un’apertura: «Ci sembrava che Nesladek rappresentasse un profilo più rispondente alla necessità di garantire tutte le componenti del partito, ma, se ci sarà lo sforzo e la responsabilità di chi ha conquistato la maggioranza lo scorso 8 dicembre di lavorare per la sintesi, siamo pronti a convergere. Al momento la mia candidatura, non di fazione né di etichetta, serve a mantenere vivo il dibattito democratico interno».

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