Paziente violento nello studio di una dottoressa di famiglia

L’uomo si è presentato in ambulatorio senza mascherina, ha spintonato il collaboratore del medico e preso a calci la porta 
Andrea Pierini

IL CASO



Prima ha spintonato un collaboratore, poi ha preso a calci la porta dello studio medico. L’altro giorno è andato in scena l’ennesimo episodio di violenza nei confronti del personale sanitario. Ad essere aggredita, questa volta, è stata una dottoressa, medico di medicina generale, che per timore di ulteriori ritorsioni ha chiesto di restare anonima. A denunciare e condannare la violenza una nota congiunta dell’Asugi e del sindacato Snami a cui si sono aggiunti anche il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi e il Pd con la segretaria provinciale Laura Famulari. Il paziente si è presentato allo studio del medico senza indossare la mascherina, con un atteggiamento aggressivo e senza presentarsi. Ha iniziato a spintonare il collaboratore della dottoressa pretendendo una visita. Invitato ad allontanarsi ha poi dato in escandescenza prendendo a calci la porta e rompendo la serratura. La dottoressa sta valutando la denuncia ma, in caso di violenza o minaccia in presenza di lesioni e percosse, il caso è procedibile d’ufficio. La legge 113 del 2020 ha inoltre inasprito il regime sanzionatorio nei confronti di chi ha atteggiamenti violenti verso gli operatori sanitari: è prevista la reclusione da quattro a 10 anni per le lesioni gravi e da otto a 16 anni per le lesioni gravissime.

Il direttore Asugi Antonio Poggiana e il presidente provinciale Snami Matteo Picerna, in una nota congiunta, condannano tutti gli episodi di violenza di qualunque genere contro i professionisti: «Lavoriamo con professionalità e instancabile determinazione nella lotta a questa pandemia».

«La vaccinazione e tutte le misure di precauzione – aggiunge Poggiana – sono misure fondamentali per ridurre la diffusione del virus e per questo i professionisti Asugi, e tutti i professionisti delle professioni sanitarie, si impegnano da tempo». «Sono ormai sempre più frequenti le aggressioni verbali e fisiche agli operatori sanitari – così Picerna – e da parte del sindacato ci sarà il pieno appoggio a ogni forma legale di tutela». «Un atto grave e inaccettabile – commenta Riccardi – che non può rimanere senza conseguenze sul piano penale per chi lo ha commesso. Perché bisogna rispettare la professionalità, l’impegno e la competenza dei medici e degli operatori sanitari».

Famulari, sull’ultimo episodio di violenza e sulle recenti minacce No vax al ministro Stefano Patuanelli, aggiunge che «Trieste ha conosciuto fin troppo bene le derive dell’ideologia No vax e No pass, pagando un prezzo alto in termini di contagi e danni economici. Ora siamo impegnati anche nella difesa della sanità pubblica sul territorio, vero imprescindibile presidio a servizio dei cittadini, soprattutto in emergenze come questa».—



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