Paura per l’influenza A, caso grave a Trieste
Aumentano dell’80% i ricoveri al pronto soccorso. Una vietnamita al Maggiore, isolato il fidanzato triestino
ROMA È già psicosi, come si temeva, per l'influenza A che continua a causare casi gravi e ricoveri. I pediatri della Società italiana di pediatria hanno registrato nell'ultima settimana un aumento del ricorso al pronto soccorso dell'80% per i bambini. Corse, per fortuna, quasi sempre inutili. La paura. Il timore rischia inevitabilmente di crescere dopo la morte della bambina nel Napoletano, dodicesima vittima in Italia, prima fra i bambini nel nostro paese. E ora i pediatri invitano ad immunizzare subito i piccoli, rinvigorendo così le preoccupazioni sui ritardi in alcune regioni del vaccino.
Ieri un caso grave a Trieste. Una donna vietnamita di 37 anni, in visita al fidanzato ha avvertito i sintomi e ha avvisato il 118. E’ stata subito ricoverata nel reparto infettivi del Maggiore. Lo stesso fidanzato è stato colpito dal virus ed ora è isolato in casa. Non si tratta dei primi casi in assoluto per Trieste. Come abbiamo scritto, già in luglio il virus aveva colpito. Erano stati registrati altri casi. Fra l’altro era stato isolato su una studentessa appena tornata da Cambridge. Un’altra ragazza triestina si era ammalata mentre si trovava a Greenwich.
Il ministero. Ma ritorniamo alla situazione in tutto il Paese. Secondo il ministero del Welfare, alla data del 30 ottobre, tutte le Regioni sono state in grado di iniziare l'offerta vaccinale. Una terza quota di vaccino sarà distribuita nei prossimi giorni e complessivamente, con queste prime tre consegne, alle Regioni sono distribuite più di 2 milioni di dosi di vaccino, ripartite proporzionalmente alla popolazione residente di ciascuna. Le Regioni. Ma dalle Regioni le notizie sono meno rassicuranti, almeno per quello che riguarda la tempistica. A parte l'Emilia Romagna che ha cominciato per prima, solo la Lombardia ha annunciato la vaccinazione da oggi della popolazione a rischio, quella inserita nell'elenco del ministero.
I casi gravi. Frattanto non migliorano le condizioni della bambina bolzanina di 11 anni affetta da influenza A e ricoverata da più di una settimana nel reparto di rianimazione della Clinica universitaria di Innsbruck (Austria). Una bambina di 12 anni, ricoverata a Portogruaro, è stata trasferita a titolo precauzionale a Padova. La ragazzina, affetta sin dalla nascita da una malattia rara - spiegano i sanitari - era stata accolta giovedì scorso nel reparto di pediatria dell'ospedale di Portogruaro. Un donna in gravidanza, un uomo adulto e un ragazzo sono stati ricoverati per precauzione nell'ospedale Umberto I a Roma. Nello stesso ospedale rimangono stabili le condizioni dei tre bambini ricoverati in terapia intensiva, sempre per l'influenza, ma già affetti da patologie croniche invalidanti. Le condizioni di altri due bambini postivi al test del virus H1N1, ricoverati in osservazione breve all'interno del nosocomio romano, sono in netto miglioramento. Permangono critiche le condizioni di un anziano di 79 anni e di una donna di 35 anni, alla quale è stato anche praticato un parto cesareo, colpiti da influenza A in Liguria e ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale San Martino di Genova. Per entrambi, sedati e ventilati, le prossime ore sono ritenute decisive.
Altri due casi di influenza potenzialmente gravi sono stati segnalati in Puglia dopo i primi due gravi riscontrati l’altroieri: riguardano una donna di 52 anni e una puerpera trentunenne che ha partorito tre giorni fa con taglio cesareo alla 31/ma settimana di gravidanza. Un caso a Trieste. Napoli, Pompei, Bari, Roma. E ora anche Trieste. Ieri un caso di influenza A-H1R1 è stato segnalato nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, dove una donna vietnamita di 37 anni, in visita al fidanzato, ha avvertito i sintomi. Ha avvisato il «118» ed è stata immediatamente ricoverata nel reparto infettivi dell’Ospedale Maggiore. Il fidanzato, anche lui in preda a sintomi influenzali, è stato isolato all’interno della sua abitazione. Non dovrebbe uscire in strada e incontrarsi con altre persone in attesa del completamento delle analisi. Non è ancora stato stabilito infatti se si tratta di un caso di H1N1, ma i medici hanno adottato per visitarlo tutte le precauzioni: guanti di lattice, mascherina sulla bocca, camice usa e getta.
A livello ufficiale si tratta di un caso «sospetto», mentre le precauzioni adottate per la ragazza vietnamita non lasciano spazio a molti dubbi sulla natura del virus. Il ricovero nel reparto infettivi parla infatti da sè.
La vicenda emersa ieri nel pomeriggio a Trieste, apre nuovi scenari e nuovi problemi. Il Dipartimento di prevenzione ritiene - in un documento diffuso di recente - che per evitare nuovi contagi da H1R1, sia sufficiente arieggiare a lungo l’interno dell’ambulanza usata per trasportare all’ospedale i pazienti ritenuti infetti. Non tutti i medici sono però dello stesso parere. Un ulteriore elemento di apprensione è rappresentato dai ritardi nelle vaccinazioni contro il nuovo virus in tutto il Friuli Venezia Giulia.
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