Patto tra Comune e Autorità portuale, via alla super bonifica del terrapieno

TRIESTE Parco giochi per bambini, foresteria per giovani atleti, spiaggia per le famiglie: Roberto Dipiazza lo aveva anticipato poco prima di Ferragosto e lo ha confermato, insieme all’assessore all’Urbanistica Luisa Polli, ieri pomeriggio in “salotto azzurro”. “Dipiazza beach” o “playa del Alcalde” o “Bürgmeisterstrand”, a seconda dei gusti e delle inclinazioni etno-linguistiche.
E’ questo il programma per risanare e riqualificare il terrapieno di Barcola. Il sindaco lo vede come un’area di tempo libero vocato alla balneazione, al diporto, alla ristorazione. D’altronde nella zona o non lontano da essa insistono la velica Barcola-Grignano, il Saturnia, il Sirena, il club del Gommone, la scuola di windsurf. E adesso c’è anche il parcheggio. Per trasformare l’ex discarica in momento ricreativo il Comune potrà contare su una base di 5,5 milioni, che provengono da uno stanziamento regionale di 20 milioni deciso per finanziare il Patto territoriale sottoscritto in primavera, prima delle elezioni, da Debora Serracchiani e dallo stesso Dipiazza in qualità di presidente dell’Uti.
Ma la bonifica assorbirà una bella fetta di risorsa, per cui è presumibile che la cifra disponibile dovrà essere vitaminizzata. Dipiazza ha preferito non essere troppo cogente in tema di tempistica: se tutto andrà bene - spiegheremo cosa intende il primo cittadino - la fase A, cioè la bonifica, potrebbe venir completata entro la fine del 2020. Il resto, come l’intendenza secondo Napoleone e de Gaulle, seguirà.
Questo supplemento di “barcolanità” è stato reso possibile da uno scambio intervenuto con l’Autorità portuale, suggellato dalla reciprocità degli atti (delibere di giunta e di comitato) e dall’imminenza di un protocollo d’intesa, sul quale saranno apposti gli autografi di Dipiazza e di Zeno D’Agostino.
Così l’Autorità provvederà a bonificare l’ex discarica di via Errera, che avrebbe dovuto essere di competenza comunale, mentre il Municipio si occuperà del terrapieno barcolano, che in origine avrebbe dovuto rientrare nei doveri portuali. In effetti sembra tutto più logico, perchè il Comune, neo-proprietario di Porto vecchio e adiacenze, avrà modo di pianificare in termini turistico-sportivi il terrapieno, quando da parte sua l’Autorità potrà pensare a investimenti consoni a un tratto di costa attiguo al termovalorizzatore.
Comprensibile la prudenza di Dipiazza sui tempi di bonifica: il Comune ha già una campionatura di cosa è stato sepolto in passato nel terrapieno, ma dovrà procedere a un’ulteriore verifica con specifico affidamento di incarico. Sul quadro generale delle risultanze, il Municipio si confronterà con la Regione e, se non ci saranno complicazioni, bandirà finalmente le gare per lo svolgimento della bonifica. Visto l’importo, si tratterà con molte probabilità di gare europee. —
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