Patto fra Veneto e Fvg: nasce il fondo per le Pmi

Via libera alla nuova Sgr Friuli-Veneto Sviluppo. La sede legale sarà a Trieste Il nuovo strumento gestirà interventi di sostegno per 150 milioni
Di Matteo Marian

VENEZIA. Intervenire, attraverso acquisizioni di partecipazioni in aumento di capitale, sul nodo della scarsa capitalizzazione delle Pmi. Questo il primo obiettivo della Friuli Veneto Sviluppo (Fvs) Sgr, la nuova società di gestione del risparmio che segna l’alleanza tra Veneto Sviluppo e Friulia su crescita dimensionale, sviluppo e internazionalizzazione del tessuto imprenditoriale delle due regioni. Un’operazione che, ieri a Venezia, i governatori Debora Serracchiani e Luca Zaia non hanno esitato a definire «storica».

Sede legale a Trieste, quella operativa a Venezia, consiglio di amministrazione a cinque e l’ambizione di arrivare, a regime, a gestire fondi per 150 milioni. L’operazione. Il tutto prende le mosse dall’acquisto del 51% della già esistente Friulia Sgr da parte di Veneto Sviluppo. Non ci sarà, come sembrava in un primo momento, un aumento di capitale riservato alla finanziaria della Regione Veneto. Bensì la società veneta presieduta da Giorgio Grosso rileverà direttamente da Friulia il 51% della Sgr per 1,7 milioni (1,4 milioni andranno nelle casse di Friulia e 300mila euro nel capitale della Sgr). Successivamente ci sarà un cambio di denominazione sociale in Fvs Sgr , l’attribuzione della gestione di fondi già esistenti (Aladinn Ventures e il veneto Capitale di rischio) e, in fine, il lancio di un nuovo strumento che si chiamerà Fondo sviluppo. Il tutto, ovviamente, previo parere favorevole da parte della Banca d’Italia che deve esprimersi sia sull’ingresso di Veneto Sviluppo nel capitale di Friulia Sgr sia sul lancio del nuovo fondo. Il via libera dovrebbe arrivare nell’arco, al massimo, di tre mesi e secondo le attese le prime operazioni potrebbero essere deliberate nel prossimo autunno. Le risorse. Come hanno ribadito Zaia, Serracchiani ma anche i presidenti delle finanziarie regionali Grosso ed Edi Snaidero, l’alleanza punta a creare una massa critica rilevante nell’ambito delle operazioni di private equity. Quello che da sole le due realtà non riuscirebbero a fare insieme possono raggiungerlo. «Avere una dotazione complessiva da 150 milioni significa poter gestire poco meno del 5% del valore delle operazioni di private equity che sono state concluse in Italia nel corso del 2012» ha sintetizzato Grosso. Attraverso il fondo Aladinn Friulia porterà in dote 28 milioni, altri 35 milioni derivano dal fondo veneto Capitale di rischio, altri 50 milioni saranno raccolti con il nuovo Fondo sviluppo. In totale 113 milioni, ma Veneto Sviluppo dovrebbe poi girare un altro fondo da 20 milioni. Il nuovo fondo, per il quale si attende l’autorizzazione, punta a raccogliere sul mercato circa 15 milioni visto che i primi sottoscrittori saranno Veneto Sviluppo (20 milioni) e Friulia (15 milioni) stesse. La governance. Il nuovo statuto di Fvs Sgr prevede un consiglio di amministrazione a cinque: due consiglieri in quota Veneto Sviluppo, due in quota Friulia e un presidente a rotazione (mandato triennale) che inizialmente sarà espresso da Veneto Sviluppo. Completerà il board un direttore generale che indicherà Friulia. Primo passo? «È un’operazione che segna la storia tra Veneto e Friuli Venezia Giulia» ha commentato Zaia. «Per dare risposte efficaci alle imprese oggi abbiamo idealmente cancellato i confini tra le due Regioni». «Abbiamo iniziato a operare sul credito perchè è uno dei punti critici di questa crisi» ha ribadito Serracchiani. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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