Patto fra Eni e Fincantieri per dire addio al carbone
TRIESTE Non ci sono solo i grandi piani di alleanze europee come lo sbarco in Francia (ancora in attesa dell’ok Antitrust Ue) nel futuro produttivo di Fincantieri. Il gruppo triestino sta cercando di immaginare il domani della cantieristica che, come sta accadendo nel settore auto, dovrà fare i conti con i nuovi scenari di un’economia eco-sostenibile. E quindi non solo auto elettriche, ma anche navi elettriche e a energia pulita. Il Ceo Bono ha ricordato che Fincantieri realizzerà a Monfalcone le più grandi navi da crociera “green” mai costruite in Italia. Nell’ambito di questi progetti industriali si inserisce il Memorandum of Understanding siglato dall'amministratore delegato del gruppo triestino e da quello di Eni, Claudio Descalzi, che estende la collaborazione nel campo della ricerca e sviluppo avviata tra le due società nel 2017, includendo fra gli ambiti di applicazione anche l’approccio verso nuove frontiere tecnologiche.
Fulcro del rinnovo delle intese, infatti - si legge in una nota - saranno «le attività di valutazione congiunta delle opportunità di sviluppo di iniziative innovative in ambito di decarbonizzazione e di economia circolare. Le attività si concentreranno prevalentemente sui temi di waste to energy (produzione di energia da scarti e rifiuti), sulla produzione e trasporto di vettori energetici come il gas naturale, il metanolo o l'idrogeno, sulle applicazioni di fuel cells e sullo sviluppo e utilizzo di tecnologie rinnovabili off-shore». Eni e Fincantieri stanno da tempo costruendo un disegno strategico industriale assieme: «Il percorso di ricerca che stiamo tracciando con un gruppo del calibro di Eni ha già portato alla nascita di molteplici progetti in grado di consolidare il primato tecnologico che ha permesso alle nostre società di ottenere affermazioni importanti a livello globale», ha detto ieri Bono. Basti pensare all’accordo fra i due gruppi e la Cassa depositi e prestiti dove i due grupopi uniscono le forze per creare nuovi impianti in grado di trasformare i rifiuti in bio combustibili e acqua. Nel corso del triennio relativo al precedente accordo, Eni e Fincantieri hanno collaborato fattivamente allo sviluppo di diversi concept relativi a piattaforme galleggianti per produzione off-shore, applicando un brevetto Fincantieri.
«Grazie alle sinergie sviluppate, Fincantieri ed Eni possono supportare in maniera decisiva lo sviluppo sostenibile del Paese. Questo accordo si inquadra perfettamente nella strategia di lungo termine che abbiamo disegnato», ha detto l'ad di Eni Claudio Descalzi. In sostanza i due gruppi stanno lavorando alla transizione energetica fornendo energia in maniera redditizia e, al contempo, ottenendo un'importante riduzione dell'impronta carbonica. Nel mix produttivo di Eni il gas, la fonte di energia fossile a più basso impatto emissivo, rappresenterà una componente crescente nei prossimi anni: il 60% nel 2025 e addirittura l'85% nel 2050: «In questo percorso Fincantieri rappresenta un partner di eccellenza strategica con il quale continuiamo a ricercare e sviluppare tecnologie e sistemi innovativi», sostiene Descalzi. «Siamo convinti che il successo di questa partnership sia un'ottima notizia per il Paese perché esplora un ambito come quello dello sviluppo sostenibile», aggiunge Bono. —
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