Patto Ance-Regione per rilanciare la casa in Fvg
UDINE. Persi 8mila posti di lavoro dal 2007 a oggi, l’edilizia regionale punta a invertire il trend guardando a Roma e a Bruxelles. Da un lato il decreto del Fare dello scorso agosto che mette in circolo 5 miliardi di euro a favore delle banche per alimentare il mercato della prima casa, dall’altro il progetto comunitario Fesr 2014-2020 che beneficerà il Friuli Venezia Giulia con 1 miliardo di euro. Puro ossigeno per un settore in drammatica crisi ma che, per ogni milione di euro di domanda aggiuntiva, si stima possa recuperare 17 unità lavorative. Con vantaggi evidenti sull’intero sistema economico: 1 miliardo nelle costruzioni genera una ricaduta di 3,3 miliardi di euro. Partite finanziarie e numeri resi noti ieri a Udine al convegno sulla cosiddetta casa intelligente organizzato dall’Ance regionale. Occasione anche per la firma tra i 16 componenti degli Stati generali dell’edilizia e Debora Serracchiani del “Protocollo per la casa”, propedeutico a un tavolo di lavoro per le politiche di settore che la presidente della Regione fa sapere essere già in agenda in prima seduta il prossimo 27 novembre. Annuncio, quello di un rapido avvio del confronto, che l’Ance incassa con totale soddisfazione. “L’edilizia è centrale per il rilancio dell’economia”, ripete il presidente regionale dell’associazione Valerio Pontarolo nella convinzione di trovare a fine novembre le prime risposte dall’assessore competente Mariagrazia Santoro rispetto alle sollecitazione del Protocollo che, tavolo a parte, incalza la Regione in particolare sulle risorse di provenienza Roma e Bruxelles, appunto. Nel documento le due parti si impegnano ad approfittare delle indicazioni del decreto del Fare (5 miliardi di Cdp rilanceranno, attraverso gli sportelli bancari, i mutui per l'acquisto e la ristrutturazione della casa) e dunque a motivare i cittadini a investire in quella direzione. Quei soldi, insiste Pontarolo, “possono essere la scintilla per invertire la congiuntura”. E ancora, guardando stavolta all’Europa, si chiede alla Regione che il 10% (il doppio del valore minimo previsto dalla Ue) delle risorse del progetto Fesr 2014- 2020 venga dirottato allo sviluppo urbano e sostenibile, supportando anche i Comuni nell’adesione al Patto dei sindaci per la diffusione della cultura della riqualificazione energetica. In un convegno tecnico in materia di domotica, con il funzionario Ance dell’area fiscalità Chiara Mezzetti che illustra le agevolazioni fiscali a favore di chi interviene sugli edifici in un’ottica di efficienza energetica, politica e categorie sembrano dunque condividere l’emergenza di recuperare un comparto chiave per l’economia regionale messo all’angolo dalla crisi: il direttore Ance Fvg Fabio Millevoi, oltre alla perdita dei posti di lavoro, sottolinea il -71,4% dei permessi di costruire 2011 rispetto al 2004, il dimezzamento in sei anni delle compravendite di immobili in regione, un ulteriore -16% dei nuovi mutui tra primo semestre 2013 e primo semestre 1012. “Mutui inaccessibili, tassazione alle stelle, mercato dell’affitto proibitivo hanno messo a dura prova il bene casa, speriamo in un’inversione di tendenza”, dice Pontarolo. Serracchiani non si sottrae: “Consapevoili che l’edilizia rappresenta un volano per l’economia Fvg, occorre ripensare le politiche regionali per la casa, tenendo conto dei nuovi bisogni sociali”. La governatrice guarda a un “progetto casa” che affronti in modo organico i vari aspetti, “dall'accesso all'abitazione, fino alle ristrutturazioni e all'efficientamento energetico degli edifici esistenti, puntando nello stesso tempo su strumenti innovativi come il sostegno alle locazioni e l'housing sociale”. Nel Protoccolo firmato da Serracchiani la Regione si impegna pure a valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico, a rivedere le norme in materia di edilizia residenziale pubblica, a semplificare e accelerare le procedure amministrative.
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