Patteggiamento annullato dalla Cassazione

Patteggiamento annullato e atti di nuovo al Tribunale di Gorizia. La Corte di Cassazione ha deciso così sul caso del broker finanziario Pierpaolo Visintin. Nel luglio scorso il quarantottenne originario di Sagrado, ma residente a Sesto al Reghena, aveva patteggiato di fronte al giudice del Tribunale di Gorizia una pena di 5 anni e 4 mesi di reclusione e il pagamento di una multa di 6 mila euro.
La vicenda che lo vedeva coinvolto era stata originata dalla denuncia presentata da undici persone che tra il 2012 e il 2013 avevano prestato del denaro a Visintin credendo nelle sue asserite “doti” di investitore. Tra le posizioni più pesanti delle undici parte offese c’era quella di una signora alla quale il broker era riuscito a scucire, con false promesse di investimenti vantaggiosi, 214 mila euro in contanti, somma che Visintin - così aveva sostenuto l’accusa - spendeva “per fini personali”. Alla richiesta della donna di riavere 130 mila euro per acquistare una casa al figlio, Visintin “riferiva falsamente di aver ottenuto un finanziamento regionale a fondo perduto per 30 mila euro rivelatosi in realtà un mero prestito al fine di tenere celata la propria condotta”. Si inventava di tutto Visintin. In un caso aveva falsificato un modulo per l’incasso di un assegno provente da spese giudiziarie; con tale falso documento aveva indotto una coppia a prestargli quasi 60 mila euro promettendo una rapida restituzione. Atto mai avvenuto. Davanti a tali contestazioni e agli innumerevoli precedenti all’avvocato Roberto Cianci non era rimasto altro che chiedere il patteggiamento.
Il promotore però nel 2015 aveva già patteggiato 4 anni e 8 mesi di reclusione dinnanzi al gup di Pordenone Alberto Rossi per “abusivismo finanziario e truffa aggravata”. In quel caso le vittime della truffa avevano prestato fede alle promesse del broker di investire i propri risparmi in strumenti finanziari nazionali ed esteri, di fatto, però, ampia parte dei loro soldi finiva nelle tasche dello stesso broker oppure erano destinati a irrilevanti rimborsi di altri investitori in attesa di vedere i frutti delle somme investite. Le indagini avevano permesso di accertare che le somme di denaro così acquisite, invece di essere investite in strumenti finanziari, erano state in parte destinate a finanziare la squadra di calcio a 5 “New team Fvg” di San Vito al Tagliamento di cui Visintin era presidente, nonché a spese personali tra le quali vacanze e regali di nozze.
Alla luce di questo, il procuratore generale ha quindi presentato ricorso per Cassazione sostenendo che la pena applicata in continuazione era superiore a quella consentita per l’accesso al patteggiamento (massimo di 5 anni) e fra l’altro non era stata applicata la pena accessoria dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici. Per questo la procura generale ha chiesto l’annullamento della sentenza. La Corte ha riconosciuto la validità delle argomentazioni, disponendo l’annullamento senza rinvio della sentenza del tribunale di Gorizia. Gli atti vanno pertanto restituiti al tribunale isontino per l’ulteriore corso. (s.b.)
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