Patrimonio Unesco, il Carso si candida

L’istanza presentata dai sindaci di Monfalcone, Duino Aurisina, Buje d’Istria e Postumia: cinque i requisiti documentati
L'indicazione Cai del castelliere della Gradiscata
L'indicazione Cai del castelliere della Gradiscata

Il Carso è dotato di peculiarità naturalistiche, storiche e culturali tali da poter ambire a diventare patrimono dell’umanità. Sono almeno 5, infatti, i requisiti accreditabili ai fini del riconoscimento Unesco. Tanto che il Comune di Monfalcone, partner capofila, assieme a Duino-Aurisina, Buje d’Istria e Postumia, presenterà la proposta di candidatura, facendosi carico di inoltrare la relativa domanda secondo le procedure stabilite dal Consiglio direttivo della Commissione nazionale italiana dell’Unesco.

L’intera documentazione sarà trasmessa alle autorità governative e sarà presentata, nella prima settimana di ottobre, a Bruxelles durante gli Open days. Il prestigioso riconoscimento presuppone non solo le protezioni previste nell’apposita convenzione internazionale, ma anche l’impegno da parte degli enti locali a valorizzare e a tutelare il bene carsico. La proposta di candidatura è stata illustrata dai sindaci alleati in questo nuovo percorso inserito nell’ambito della piattaforma di cooperazione prevista dal progetto europeo Julius: con Silvia Altran, Vladimir Kukanja, di Duino-Aurisina, Edi Andreasic, di Buje d’Istria, e Jernej Verbic, di Postumia. Era presente anche l’assessore regionale Loredana Panariti.

Lucio Gregoretti ha esordito: «La candidatura Unesco rappresenta una fase istituzionale molto significativa. L’iniziativa è frutto di un lungo studio eseguito in ordine ai requisiti idonei per intraprendere questo iter. Puntiamo anche a sfruttare i fondi della programmazione europea, considerando che il riconoscimento Unesco comporta obblighi fondamentali sotto il profilo della tutela e della valorizzazione del bene».

L'altro ieri è stata posta la “prima pietra” di un cammino che richiederà tempo, energie e il sostegno più ampio, com’è stato evidenziato. Le basi di partenza non mancano. Monfalcone conserva gli insediamenti di 5 Castellieri in un contesto in cui esiste uno degli insediamenti tra i più importanti del periodo dall’età del bronzo all’età del ferro. Nell’area carsica, a iniziare dai castellieri degli Elleri o all’area dei Bujese, sono presenti materiali e manufatti di notevole importanza storica e archeologica. Il Villaggio del Pescatore è uno dei siti paleontologici più importanti, tra i più cospicui giacimenti di resti di dinosauri d’Europa. E Postumia contempla la più famosa grotta del mondo, con i suoi 21 chilometri di testimonianze naturalistiche e storiche “stratificate”. Su tutto spicca la grotta “Betalov spodmol”, che conserva resti di attrezzature e ossa delle prede dei cacciatori dell’epoca paleolitica.

Non ultimo il Carso teatro della Grande Guerra, di cui ricorre il Centenario, con le sue trincee, “musei all’aperto” che consegnano evidenti le tracce delle tragiche battaglie consumate tra il 1915 e il 1917. Peculiarità che hanno consentito di documentare il possesso di 3 requisiti sui 4 relativi ai criteri riferiti ai siti naturali e di 2 requisiti sui 6 rispondenti ai criteri per i siti culturali. Quest’area contiene fenomeni naturali di particolare importanza estetica, rappresenta esempi eccezionali degli stadi principali della storia della terra, compresa la presenza di vita e di processi geologici significativi per lo sviluppo della forma del territorio, ha caratteristiche geomorfiche significative, è un modello di processi ecologici nell’evoluzione di ecosistemi terrestri e costituisce la sede di testimonianze di civiltà scomparse di grande valore storico e archeologico.
 

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