Pastor “studia” il ritorno «Ho dato tutto alla società, la porto sempre nel cuore»
«Mi spiace vedere come sia stata ridotta la Ginnastica Triestina: ho messo anima e cuore nel guidarla, e ora tutto quell’impegno teso a creare armonia all’interno di quella realtà è stato vanificato». Federico Pastor ha presieduto la Ginnastica Triestina dal 2012 al 2016, anni difficili per la polisportiva ma nel corso dei quali non si erano mai registrati scontri e attriti così evidenti come quelli odierni. È stato a lungo in silenzio, ma ha seguito però quello sta accadendo all’interno della società, e ora ha deciso di dire la sua.
Come valuta la situazione attuale?
Vedo che Fumaneri - che non può dire di avere scoperto appena ora alcuni spetti della Ginnastica Triestina visto che è stato per tre anni il mio vice -, ha sfruttato l’effetto benefico della mia gestione e poi, quando ha dovuto camminare con le sue gambe, ha combinato questo disastro. Io ho preso in mano quella realtà con un passivo di 216 mila euro e lasciato una situazione di pareggio di bilancio. Pensavo lui operasse in continuità, invece vedo che si è ritornati ai veleni del passato che non fanno bene all’istituzione Ginnastica Triestina. Ci sono dei problemi economici, però, e la Sgt non sembra facile da gestire, anche per una serie di equilibri e personalità interne.
La società ha indubbiamente dei problemi finanziari atavici e registra da tempo diatribe interne tra sezioni, ma se invece di tentare di sopirle le acuisci, è finita. Se ci sono dei ritardi negli stipendi, si deve cercare il dialogo. Io non ho mai ritardato di pagare gli stipendi per più di 2-3 mesi, e quando succedeva chiamavo gli istruttori e li informavo: in alcuni casi ho anticipato di tasca mia.
Fumaneri sostiene che una realtà dilettantistica dovrebbe reggersi in buona parte sul volontariato. È d’accordo?
Ma quale volontariato? Un bravo istruttore è un’eccellenza. I genitori lasciano i figli nelle mani di queste persone che sono anche educatori, che amano la Ginnastica. Ho letto, inoltre, che sono stati raccolti 500 mila euro in sponsorizzazioni. Dunque, perché si va a lesinare sulle trasferte degli istruttori?
Perché non si è ricandidato nel 2016?
Molti soci volevano che io restassi, ma non avevo più i giusti stimoli e anche le istituzioni mi avevano lasciato con il cerino in mano, della serie: “hai voluto la bicicletta? pedala”. Invece, visto che la Ginnastica Triestina è considerata un’istituzione, le istituzione non posso disinteressarsi.
Che consiglio dà a chi ora prenderà in mano le redini della società?
Di dialogare, di non arroccarsi ai piani alti parlando solo con qualcuno, di fare squadra.
L’assemblea elettiva è fissata per il prossimo 11 giugno. Lei intende ricandidarsi?
Mi limito a dire che ho sempre nel cuore la Ginnastica Triestina. —
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