«Pasticcio romano sul rigassificatore»

La Provincia chiede al ministero dell’Ambiente di annullare la Via: «C'è un decreto di revoca firmato da Orlando»
Il rendering del progetto del rigassificatore di Zaule
Il rendering del progetto del rigassificatore di Zaule

La Provincia di Trieste ha chiesto con una lettera inviata al ministero dell’Ambiente l’annullamento della procedura Via-Vas con la quale è stata dichiarata la compatibilità ambientale del rigassificatore di Zaule. Lo ha riferito l’assessore provinciale all’Ambiente Vittorio Zollia rendendo noto anche il testo della lettera che porta la firma della presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat.

«La Provincia ritiene - spiega Zollia in una nota - che la sottoscrizione del decreto di revoca della Via originaria da parte dell’allora ministro Andrea Orlando e l’invio dello stesso al ministero dei Beni culturali abbia chiuso la procedura presso lo stesso ministero competente».

Ma è stato realmente firmato il decreto di revoca della compatibilità? Qui appunto si apre il “giallo”. Solo due giorni fa, rispondendo a un’interrogazione del deputato triestino Aris Prodani, Silvia Velo attuale sottosegretario all’Ambiente ha parlato di «preavviso di revoca del Decreto di compatibilità ambientale» confermando che esisteva, ma ha precisato che «può dirsi superato».

Il Rigassificatore incassa il sì del Ministero
Il progetto del rigassificatore di Gas Natural

La Provincia però, che ha chiesto l’annullamento della procedura in via di autotutela e che ha richiesto per fare chiarezza anche l’accesso agli atti, si riferisce nella lettera a un’altra risposta data il 3 giugno 2014 sempre a Prodani dal sottosegretario del Ministero dello sviluppo economico Claudio De Vincenti che testualmente afferma: «Il ministero dell’Ambiente ha avviato il procedimento di revoca che potrà chiudersi con la revoca della valutazione di impatto ambientale positiva a suo tempo adottata. Conseguentemente, con l’emissione del decreto di revoca della Via positiva, questo ministero dovrà rigettare la domanda di autorizzazione alla costruzione dell’impianto».

«Il ministero dell’Ambiente, per quanto di sua competenza - aveva aggiunto ancora De Vincenti nella sua risposta a Prodani - ha precisato che lo schema del decreto di revoca in questione, già firmato dal ministro pro tempore Andrea Orlando, era stato inoltrato per la firma al ministero dei Beni culturali in data 13 febbraio 2014, ma essendo nel frattempo mutata la compagine governativa, lo stesso decreto è stato restituito dal ministero dei Beni culturali al ministero dell’Ambiente ai fini dell’acquisizione della firma dei ministri ora in carica. Lo schema di decreto è attualmente al vaglio del nuovo Gabinetto in quanto il ministro dell’Ambiente appena insediato sta procedendo ai controlli degli approfondimenti procedurali e amministrativi di rito sulla questione prima della firma».

Il decreto di revoca esisteva, ma non solo è sparito nel momento del passaggio dal Governo Letta al Governo Renzi, ma gli attuali ministri all’Ambiente Gian Luca Galletti e ai Beni culturali Dario Franceschini non l’hanno firmato. Al contrario, Galletti ha firmato il Decreto di compatibilità ambientale. Come è potuto accadere questo ribaltamento di 180 gradi? Solo a seguito delle cause di risarcimento plurimilionarie che Gas Naturale può intentare allo Stato visto che effettivamente nel 2009 la compatibilità ambientale era stata certificata dalla commissione Via-Vas? «La sottoscrizione del ministro Orlando - rileva la Provincia nella lettera - ha chiuso in modo definitivo la procedura presso il ministero dell’Ambiente. E quanto di successivo da parte di codesto ministero appare ultroneo e inutiliter datum».

«Stiamo esplorando tutti i margini per un’azione di tutela dell’interesse della comunità regionale, relativamente all’incompatibilità del rigassificatore, e non escludiamo di procedere all’impugnativa del parere della commissione Via - ha dichiarato ieri sera la governatrice Debora Serracchiani - Ogni singolo passaggio dell’iter autorizzativo sarà dalla Regione vagliato al fine di far valere i buoni argomenti che si oppongono alla realizzazione del progetto».

Riproduzione riservata © Il Piccolo