Pasti veloci e libreria: la nuova vita del San Marco

Entro la fine del mese il Caffè San Marco aprirà i battenti alla chetichella dopo il restauro. La volontà dei nuovo gestori era di inaugurarlo prima della Barcolana ma ci sono da risolvere ancora dei piccolo problemi di natura burocratica. Com’è noto, la famiglia Filippi chiuse i battenti a fine giugno scorso con la consegna delle chiavi alla proprietà, le Assicurazioni Generali, in quanto a breve doveva prenderne possesso la nuova gestione. Ora il restyling è quasi ultimato. Il Caffè, inaugurato nel gennaio 1914, aperto al piano terra dello stabile realizzato su disegno di Giorgio Polli nel 1903, venne riallestito dopo la prima Guerra Mondiale con uno stile di gusto secessionista viennese, presentando una ricca e sontuosa decorazione sul cordolo superiore di colore dorato.
I nuovi soci che lo hanno preso in gestione stanno ponendo grande attenzione ai dettagli per non lasciare alcunché di intentato. Contattato Alexandros Delithanassis, uno dei soci, sottolinea come il San Marco sarà un locale fruibile al cento per cento. Una veste antica con un cuore evoluto, diremmo noi, almeno da quanto si apprende in anteprima. Uno degli aspetti di novità è indubbiamente l’impianto idraulico che prevede una distribuzione d’acqua completamente demineralizzata attraverso l’uso di una struttura interna centralizzata. Ciò significa che non solo la fornitura arriverà alla macchina espresso, evitando fastidiosi depositi calcarei, ma anche ai rubinetti di tutto l’esercizio (lavabicchieri, ghiaccio, servizi).
«Un ulteriore aspetto che darà visibilità al locale - afferma Delithanassis - sarà indubbiamente l’auspicata pedonalizzazione di via Donizetti». A riguardo, Elena Marchigiani assessore alla Pianificazione urbana conferma l’approvazione, in luglio, da parte del Comune di Trieste del Piano del traffico e la settimana scorsa dalla Provincia. Ora il suo ordinario iter che porterà alla chiusura al traffico veicolare. «Il beneficio della chiusura è indubbio, dalla Sinagoga in primis - afferma -, ma anche per l'intera area. Non sarà un’operazione particolarmente complessa considerando l’assenza di transito di linee di trasporto pubblico. Faranno seguito le operazioni di segnaletica e di valorizzazione anche di questa zona». Altro aspetto importante, l’allestimento interno di una particolare attrezzatura per la produzione di caffè espresso. Si tratta di una macchina Elekta detta Belle Époque a tre gruppi di erogazione, di un certo valore e che ben si concilia con l’ambientazione. Essa ha uno sviluppo verticale, in stile anni Venti, realizzata con pregiati materiali in ottone e rame. Analoga apparecchiatura è presente al Caffè Florian di Venezia (la caffetteria più vecchia esistente al mondo che data al 1720). Infine, Gian Paolo Venier, altro socio del San Marco, afferma che per quanto concerne la gestione degli interni, «verranno completamente rivisti: infatti, un’area dell'esercizio verrà adibito alla ristorazione veloce, per intenderci quella sulla via Battisti, mentre l’ingresso diverrà a seguire una zona di promozione dei tipici prodotti del territorio. Il lato lungo, su via Donizetti, ospiterà una libreria a scaffale, in fondo del quale uno spazio lettura. Ma ci sarà uno spazio adibito a proiezioni, premiazioni e conferenze».
Gianni Pistrini
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