Pasta Zara, in mobilità 29 lavoratori esterni

Rescisso il contratto con la cooperativa di pulizie Idealservice. Bragagnolo: appalto in scadenza e problemi legati ai vertici della coop, indagine in Procura
Di Riccardo Tosques
Lasorte Trieste 20/12/13 - Muggia, Stabilimento Pasta Zara
Lasorte Trieste 20/12/13 - Muggia, Stabilimento Pasta Zara

Sono 29 i lavoratori, perlopiù donne, impiegati nello stabilimento muggesano di Pasta Zara che dal primo gennaio entreranno in mobilità. I lavoratori, residenti perlopiù a Trieste e Muggia, appartengono tutti a una cooperativa esterna che si occupa di pulizie, la Idealservice di Pasian di Prato. La Provincia ha già allestito un incontro con le organizzazioni sindacali e la cooperativa friulana per cercare di affrontare la delicata situazione. Non presente, seppur invitata, Pasta Zara. Il presidente dell'azienda Furio Bragagnolo è perentorio: «Stiamo parlando di lavoratori che non sono nostri dipendenti. Abbiamo deciso di rescindere il contratto con la Cooperativa per dei problemi legati ai vertici della Cooperativa stessa; inoltre è stata aperta una indagine da parte della Procura».

L'Ugl, presente all'incontro assieme a Cgil, Cisl e Uil, controbatte: «Dal primo gennaio 29 lavoratori, perlopiù donne, resteranno a casa. La situazione di Muggia è emblematica, perché Pasta Zara è una delle realtà più importanti. Tagliare occupazione vuol dire tagliare speranza di vita».

Lo scorso maggio Pasta Zara annunciava il potenziamento dello stabilimento sito in territorio muggesano con la realizzazione di una nuova linea in grado di produrre oltre 12 mila chilogrammi di pasta all'ora con tanto di creazione di 50 nuovi posti di lavoro. «Vogliamo crescere ancora, questa è la mia ricetta alla crisi», spiegava Bragagnolo. La grande azienda italiana vende il 92% del proprio prodotto fuori confine, in 101 paesi diversi. Ma ora sono a rischio i lavoratori, sebbene esterni, che da oltre dieci anni hanno lavorato prestando servizio per Pasta Zara. Dal verbale stilato dalla Provincia al termine dell'incontro con le organizzazioni sindacali si evince che «la volontà di recedere unilateralmente dal contratto relativo alle pulizie industriali, civili e movimentazione merci svolte dalla cooperativa vietando ai lavoratori l'ingresso presso l'azienda» sia sorta «da un presunto inadempimento contrattuale» da parte della Idealservice. E poiché «non si configurano prospettive di ripresa dell'attività con il committente, né misure alternative volte a evitare i licenziamenti, Idealservice è stata costretta a dar seguito alla procedura di mobilità».

«L'appalto era in procinto di scadere il 31 dicembre», precisa ancora Bragagnolo. Ora c'è da capire se verrà applicato l'articolo 4 del Contratto nazionale di lavoro, clausola di garanzia che prevede che il personale con almeno quattro mesi di contratto venga reintegrato dall'impresa subentrante. «Per ora andremo avanti con forze interne», aggiunge Bragagnolo. Ma i sindacati non ci stanno. «Al di là delle questioni formali, Ugl si schiera dalla parte dei 29 lavoratori, soprattutto lavoratrici, che dal primo gennaio resteranno a casa - afferma Maria Giovanna D'Este, responsabile per il Terziario -. Molti di loro sono vicini ai cinquant'anni e questo significa essere inesorabilmente fuori dal mercato del lavoro. Speriamo che anche le istituzioni possano farsi carico del grave momento di crisi che tutta la nostra provincia sta passando». La Provincia ha annunciato di aver fissato un altro incontro urgente per il 30 dicembre. Questa volta Pasta Zara ci sarà? «Non lo so, forse», si limita a dire Bragagnolo.

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