Passeggeri in calo, Alitalia cancella anche i voli Trieste-Roma delle 7 e il Roma-Trieste delle 21.35. Fedriga protesta

Altra riduzione di collegamenti per Ronchi dei Legionari dopo quelle appena introdotte: tutto come conseguenza del'epidemia. Diventa impraticabile la trasferta in giornata nella Capitale. Il governatore: : «Danneggiati il Fvg e chi usa l'aereo per lavoro»

TRIESTE. Il coronavirus serve anche per giustificare l'ulteriore riduzione dei già miseri collegamenti aerei del Trieste Airport. "Un taglio dannoso e illogico - commenta il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga - che rischia di penalizzare pesantemente il Friuli Venezia Giulia le linee con la Capitale, e tanto più inaccettabile nel momento in cui viene operato da una compagnia cui lo Stato non ha mai fatto mancare generosi contributi. Pur essendovi la consapevolezza per il momento di difficoltà che il Paese sta attraversando, va detto che se una riduzione del numero dei voli deve esserci, non può essere quella che impedisce, a chi parte per Roma dal Fvg, il ritorno in giornata in tempi ragionevoli".

Il presidente della Regione non digerisce la decisione di Alitalia di tagliare il volo da Trieste Airport a Roma delle 7 e quello da Fiumicino a Trieste Airport delle 21.35, rendendo di fatto praticamente impossibile effettuare un viaggio a Roma in giornata. Dolo la cancellazione, avvenuta meno di una settimana fa, del volo pomeridiano, rimangono infatti in vigore solo i voli delle 11.10 (da Trieste a Roma) e delle 17.30 (Roma - Trieste). Da ricordare come siano stati azzerati, sempre con motivazioni collegate con l'epidemia, tutti i collegamenti aerei tra Trieste Airport e Milano.

Tornando al ko dei voli con la Città Eterna, molti viaggiatori, secondo Fedriga, «si imbarcano da Ronchi dei Legionari per Roma per motivi di lavoro e hanno l'esigenza di ottimizzare il proprio tempo, senza essere costretti a un pernottamento che per altro andrebbe a incidere sensibilmente sul costo della trasferta». La Regione Fvg, dunque, «si oppone con forza» a una decisione che «danneggia il Friuli Venezia Giulia e incide pesantemente sulla vita di chi, per lavorare, non può prescindere dall'usare l'aereo».

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