Passaporto e antirabbica per portare Fufi all’estero

Le regole da osservare in caso di viaggio oltre i confini nazionali in compagnia del proprio amico a quattro zampe. L’animale deve essere dotato di microchip
++++ RIPETIZIONE CON NUOVO TITOLO+++ 20041002 - FIUMICINO (ROMA) - CRO - TRASPORTI: PARTITO DA FIUMICINO PRIMO CANE CON PASSAPORTO UE - Si chiama Teddy ed è un piccolo yorkshire di 6 mesi il primo cane partito dall'aeroporto intercontinentale di Fiumicino con regolare passaporto dell'Unione Europea /TELENEWS/ANSA/ DEF
++++ RIPETIZIONE CON NUOVO TITOLO+++ 20041002 - FIUMICINO (ROMA) - CRO - TRASPORTI: PARTITO DA FIUMICINO PRIMO CANE CON PASSAPORTO UE - Si chiama Teddy ed è un piccolo yorkshire di 6 mesi il primo cane partito dall'aeroporto intercontinentale di Fiumicino con regolare passaporto dell'Unione Europea /TELENEWS/ANSA/ DEF

TRIESTE. Viaggiare all’estero con i propri animali è possibile, ma bisogna essere in possesso anche del loro passaporto e in regola con le dovute profilassi. Ciò vale pure per i viaggi in nave o in aereo: basta informarsi per tempo sui regolamenti che le varie compagnie aeree e di navigazione applicano per il trasporto di animali da compagnia.

Come ricorda anche il ministero della Salute, cani, gatti e furetti, che vengono portati all’estero a seguito del viaggiatore, devono essere identificati mediante microchip e iscritti nella banca dati regionale degli animali d’affezione, dotati del passaporto europeo per animali da compagnia, provvisti di vaccinazione antirabbica in corso di validità. Se la meta del viaggio è un Paese che non fa parte dell’Unione europea, possono essere richiesti particolari requisiti sanitari e ulteriori documenti rispetto a quanto previsto per i Paesi dell’Ue.

«Inoltre – spiega il ministero – le condizioni sanitarie possono variare a seconda della destinazione. È dunque opportuno reperire le informazioni necessarie contattando l’ambasciata del Paese terzo in Italia oppure rivolgendosi direttamente al servizio veterinario dell’Azienda sanitaria di appartenenza per l’eventuale rilascio della certificazione sanitaria necessaria».

È utile ricordare che in alcuni Paesi extra Ue sono in vigore leggi molto severe che possono prevedere, ad esempio, periodi di quarantena e, quindi, la separazione dell’animale dal proprietario anche per lunghi periodi. Per questo motivo è meglio acquisire le informazioni con largo anticipo. A Trieste, per ottenere il passaporto del proprio cane o gatto, ci si deve rivolgere all’ambulatorio veterinario di AsuiTs di via De Ralli 3 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 10 e il martedì dalle 14 alle 15) oppure in via di Prosecco 28/a (lunedì dalle 12 alle 13).

Per ottenere il documento – che viene compilato e rilasciato all’istante – serve portare con sé l’animale, in modo che il veterinario verifichi la presenza di un microchip; esibire la ricevuta dell’avvenuto pagamento della prestazione, pari a 10 euro, che è possibile effettuare attraverso bonifico bancario, bollettino postale o via Cup. Bisogna inoltre disporre dei documenti attestanti la provenienza dell’animale (se disponibili) e l’iscrizione dell’amico a quattro zampe nella banca dati regionale degli animali d’affezione.

Poiché l’ultimo caso di rabbia nelle regioni del Triveneto risale al 14 febbraio 2011, il ministero della Salute nel 2013 ha deciso di sospendere l’obbligatorietà della vaccinazione antirabbica dei cani residenti nel Friuli Venezia Giulia e dei cani, gatti e furetti introdotti dalle altre regioni d’Italia. Ma la vaccinazione antirabbica rimane comunque obbligatoria, come previsto dalla normativa comunitaria, per tutti i cani, gatti e furetti in caso di spostamento da o verso Paesi esteri, sia comunitari che extracomunitari. Se vogliamo partire e uscire dai confini nazionali con il nostro animale da compagnia, quindi, è bene ricordare che lo stesso deve essere vaccinato contro la rabbia almeno 20 giorni prima della partenza. 


 

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