Partono i saldi, caccia all’affare

Le discrete vendite di dicembre confortano la categoria. Nemez (Otc): «Ormai si fanno tutto l’anno»
La vetrina di un negozio
La vetrina di un negozio

Parte oggi una nuova edizione dei saldi in tempo di crisi. Motivo per cui, da subito, è difficile ipotizzare il loro successo o meno. L’ammorbidimento delle regole, con la legge che consente vendite promozionali o finte tali per tutti e 12 i mesi dell’anno, ha spiazzato i consumatori. I primi, in sostanza, a dover decidere se tuffarsi in questa tornata di offerte speciali o diluire le spese nell’arco dell’anno. Nel comparto, comunque, dopo un discreto dicembre, se le aspettative non sono alte, almeno non puntano al segno meno, come nel quasi disastroso inizio del passato 2014.

Dice Franco Rigutti, vicepresidente vicario della Confcommercio: «In realtà ancora non abbiamo neanche i dati ufficiali dello scorso mese, è prematuro, l’Osservatorio li darà tra un paio di settimane. Difficile fare previsioni. Ho detto no ai gufi e mi hanno subito etichettato per renziano... Analizzeremo, venderemo, si vedrà. Auspichiamo a ogni inizio anno una svolta positiva... Quello che si può confermare, però, è una linea di tendenza che ha caratterizzato le passate festività e che, crediamo, dominerà anche i saldi. Cresce la ricerca del regalo utile per la persona, che può essere una camicia o una sciarpa ma anche una tracolla, una crema o o un dopobarba, per intendersi. Prodotti e merceologie non necessariamente alimentari destinate alla quotidianità della famiglia. Che quest’anno, secondo le prime stime, dovrebbe investire nei saldi circa 340 euro, 336 per la precisione...».

Ma la realtà si scontra con un mercato profondamente cambiato. Difficile adeguarsi in corso d’opera, meglio dedicarsi a capire le richieste del consumatore. «Cambiano continuamente - ammette Rigutti - e noi dobbiamo modificare quello che proponiamo. Se devo usare il mio esempio, una volta vendevo prevalentemente giacche, cappotti, oggi ho dovuto potenziare camicie, maglie e vendo anche tanti guanti...».

In camera caritatis si scopre anche che l’anticipo al 3 gennaio ha creato un piccolo problema di organizzazione alla categoria, solitamente impegnata in questi giorni a stilare gli inventari e costretta, invece, a darci giù con le prezzatrici, le percentuali eccetera. In Comune, dove non sono direttamente coinvolti da questo particolare fenomeno, lo seguono a distanza ma con attenzione. «L’iniziativa parte livello nazionale - spiega l’assessore Edi Kraus - e i Comuni non hanno voce in capitolo. Ipotesi? Mah, mi pare, a sensazione, che le vendite di fine anno siano state migliori di quelle dell’anno scorso. Se continua così, anche i saldi dovrebbero essere in crescita. Fermo restando che il disagio continua così come, di conseguenza, la decrescita dei consumi. C’è incertezza sul futuro, si tende a risparmiare. Ci sono più cause concomitanti che incidono sugli acquisti. Gli sconti danno una possibilità di acquistare ma c’è anche chi rimanda».

Chi invece è assolutamente scettica su queste campagne di sconti è Luisa Nemez, dell’Organizzazione di tutela dei consumatori. «I saldi? La domanda dovrei farla io a lei. Esistono i saldi? E fino ad adesso, allora, cosa c’è stato? Siamo sempre in saldo, tutto l’anno, non hanno più ragione d’essere. Se qualcuno voleva togliersi lo sfizio - incalza la Nemez - lo ha già fatto. Sarà tutto come al solito: gran movimento nella prima settimana e poi tutto si adagia. Capisco chi si sente ottimista, beati loro che hanno la vista così lunga, ma spero non prendano lucciole per lanterne...».

Il lavoro dell’Otc è anche e soprattutto di informazione. In particolar modo sui saldi. «Per anni abbiamo avvisato gli utenti. Fate attenzione a carte di credito e bancomat, non è vero che non potete usarli, così come non è vero che il negoziante è obbligato a cambiarvi la merce. Può farlo, a discrezione, solo se è avariata e presenta difetti. E dico ancora: guardate bene, girate molto, devono esserci due prezzi, quello precedente e quello scontato. Scegliete con cura. Anche per evitare che, fatti pochi passi troviate lo stesso capo che da 80 euro è sceso a 50....»
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