Partito liberale contro Lazzeri: «Dichiari la sua appartenenza»

GRADISCA. Il Partito liberale italiano Fvg non accetta “le fantasiose frasi” pronunciate dal portavoce del candidato sindaco Alessandra Fornasir. La presa di posizione viene dal segretario regionale...

GRADISCA. Il Partito liberale italiano Fvg non accetta “le fantasiose frasi” pronunciate dal portavoce del candidato sindaco Alessandra Fornasir. La presa di posizione viene dal segretario regionale dei liberali, Maurizio Facchettin. «Lazzeri dichiara che sia un grande valore politico e civile rinunciare al simbolo di Partito per le amministrative dopo che tutto l'anno molti candidati della lista Fornasir partecipano attivamente in alcuni dei partiti di centrodestra - premette Facchettin - Noi crediamo invece che considerati gli scandali che hanno riguardato numerosi esponenti in Regione di questi partiti di centrodestra (ad esempio le spese pazze regionali ed altro ancora) sia più facile giustificarsi verso i cittadini. Noi del Partito liberale italiano siamo orgogliosi di uscire con il nostro simbolo che mette in condizione il cittadino di conoscere profondamente le nostre radici e la nostra storia. Le liste civiche - argomenta il segretario Pli - sono formazioni senza divisa in cui talora si nascondono soldati di eserciti in rotta o amici di qualche potente che ha interessi, più o meno legittimi, in uno o più comuni. E le amministrative di Gradisca d’Isonzo, come altre in regione, sono la testimonianza di ciò. La motivazione che ha indotto a rivitalizzare il Pli in regione è proprio questa: perché anche a livello locale Fi non è stata capace di ritornare allo spirito liberale che l’aveva animata nel lontano 1994. In quell’area politica non si possono più portare avanti in Fvg quelle riforme liberali con quello spirito». Conclude Fcchettin dicendo che i soldati dei partiti non hanno più «una casa presentabile» e quindi inducono i cittadini a far dimenticare ciò che in regione è successo nascondendo le proprie divise. (l.m.)

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