Partito in kayak dall'Adriaco per Ventimiglia
Guido Grugnola, in solitaria a bordo del suo kayak, è partito sabato alla volta di Ventimiglia dal molo dell'Adriaco Yacht Club sulle Rive. Lo attendono 2000 miglia di traversata
TRIESTE. Ha trascorso una vigilia tranquilla, intento a lavorare sul computer e a consumare una cena a base di pesce (un rombo e insalata di polpo), forse l'ultimo pasto decente prima delle prossime settimane da spendere a colpi di pagaia. Guido Grugnola, l'avventuriero solitario in kayak, è partito sabato in perfetto orario alla volta di Ventimiglia, lasciando il molo dell'Adriaco Yacht Club sulle Rive allo scoccare delle 11.
Lo attendono 2000 miglia di traversata e alcuni temi da diffondere. La distanza non lo preoccupa, il messaggio in questione pare lo stimoli più di ogni possibile traguardo. Era di questo avviso anche la compagna di Guido Grugnola, la signora Rossella, commossa all'abbraccio poco prima della partenza: «Abbiamo condiviso alcune esperienze analoghe ma è la prima volta che ci separiamo per una missione simile - raccontava subito dopo l'inizio della traversata - Vorrei solo che questo viaggio sia realmente utile per i contenuti ecologici che Guido vuole divulgare».
«Scopriamo il patrimonio naturalistico delle nostre coste e salviamo da ogni forma di abuso e degrado». Questo il messaggio, antico e attuale, quello che il canoista lombardo tenta di promuovere a bordo di un guscio galleggiante di 53 centimetri di larghezza armato di vari mezzi di comunicazione, una sorta di scooter silenzioso (e non inquinante) del mare, capace di incunearsi dove le barche magari incagliano: «Ho riportato il kayak alla sua dimensione originale, il mare - ha sostenuto ieri Guido Grugnola, atleta con un intenso vissuto soprattutto nel campo della vela - Più che i muscoli servirà la testa, prevedendo da vero marinaio, ragionando su ogni eventualità che il mare ti può dare. In qualsiasi momento».
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