Parti in Slovenia, rinnovato l’accordo con Sempeter Vrtojba
GORIZIA Nonostante l’iniziativa non abbia sortito gli effetti sperati, l’Azienda Bassa friulana-Isontina decide di rilanciare il progetto delle nascite in Slovenia, all’ospedale di Sempeter Vrtojba.
Spulciando attentamente l’albo pretorio dell’Aas 2 ecco emergere il decreto del direttore generale Giovanni Pilati contrassegnato dal numero 107 e intitolato “Applicazione anno 2016 accordo transfrontaliero per l’utilizzo del Punto nascita dell’ospedale “Splosna Bolnisnica-Dr Franca Derganca” di Sempeter/Nova Gorica”. Già dal titolo si capisce tutto. Sì, l’Azienda sanitaria (e, quindi, la Regione) ha deciso di continuare a dare questa possibilità alle mamme sia di Gorizia che di alcuni paesi che gravitavano sul Punto nascita, ormai defunto, del San Giovanni di Dio.
Il decreto nel dettaglio
Innanzitutto, si potrà continuare a partorire anche “di là” sino al 31 dicembre 2016: le condizioni saranno praticamente le stesse già applicate nel 2014 e nel 2015 fra l’ospedale di Sempeter Vrtojba e l’Ass Isontina (allòra non c’era ancora il nuovo soggetto che comprende pure l’ex azienda della Bassa friulana).
In pratica, potranno usufruire di questo servizio le partorienti non solo di Gorizia ma anche di Farra d’Isonzo, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d’Isonzo: donne - è scritto a chiare lettere nel decreto firmato anche dai direttori Gianni Cavallini e Antonio Poggiana oltreché dal neocoordinatore socio-sanitario Sergio Paulon - «seguite nel corso della gravidanza dagli ambulatori ospedalieri di Gorizia o del Distretto sanitario Alto Isontino».
L’aspetto finanziario
Altrettanto interessante l’aspetto finanziario. L’Azienda sanitaria un costo di 1.200 euro per ogni parto che si verificherà oltreconfine. «Avuto riguardo che l’accordo stipulato tra la Regione Fvg e l’ospedale di Sempeter, sottoscritto il 18 luglio 2014, sarà valido sino a che una delle due parti non comunicherà una diversa volontà, si ritiene necessario confermare le stesse condizioni già applicate nel corso del 2015, anche per il 2016, affinché le cittadine italiane residenti nei comuni di Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d’Isonzo, seguite nel corso della gravidanza dagli ambulatori ospedalieri di Gorizia o del Distretto Sanitario Alto Isontino e munite della relativa autorizzazione preventiva rilasciata dal Distretto Alto Isontino, possano scegliere volontariamente di partorire nel punto nascita sloveno, con successiva liquidazione della tariffa prevista a carico dell’Aas 2 Bassa Friulana-Isontina», si legge nel decreto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo