Parte l’operazione restauro per il Palazzo dell’Anagrafe

A 63 anni dalla costruzione, ultimata nel 1958 su progetto degli architetti Aldo Cervi e Romano Boico, il palazzo dell’Anagrafe ha urgente necessità di un energico restyling: il codice è priorità.
Si tratterà di un intervento dedicato a tre facciate su quattro: il Comune proprietario ci investe 650.000 euro, che non sono molti ma consentono l’essenziale, nell’auspicio che in futuro possa arrivare quel “rinforzino” a completare e migliorare l’opera. Il restauro dell’edificio era già accomodato nel Piano triennale e una delibera, presentata dall’assessore Elisa Lodi, lo ha proiettato nelle prossime evidenze: adesso determina a contrarre poi bando di gara per l’affidamento dell’appalto.
Progetto a cura di Alessandro Mosetti, civico funzionario, responsabile del procedimento Lucia Iammarino. Cronoprogramma realizzativo valutato in 300 giorni.
Non era più il caso di rinviare perché il rivestimento del palazzo, caratterizzato da lastre in pietra d’Aurisina, stava letteralmente cadendo a pezzi. L’operazione si articola secondo le diverse esigenze: messa in sicurezza delle facciate sud (via del Teatro romano) e nord (largo Granatieri), manutenzione straordinaria per le facciate nord, sud, est (via Malcanton). Ragioni di carattere economico hanno rinviato le cure alla facciata ovest, ritenuta meno pericolosa. In passato - precisa la relazione allegata alla delibera - sono stati effettuati interventi puntuali di tassellatura, ma oggi sarebbero insufficienti in quanto questo periodico “tampone” non basta più a reggere una situazione di diffusa criticità.
Il restauro prevede di smontare l’intero rivestimento esterno, anche perché le grappe in acciaio zincato sono erose dalla ruggine e di incerta tenuta. La pietra verrà sostituita da un intonaco in sabbia e cemento. La Soprintendenza ha dato il suo benestare.
Cervi e Boico pensavano a una funzionale prosecuzione con le forme neoclassiche del contiguo palazzo Costanzi, disegnato da Pietro Nobile. Tra l’altro a Boico si deve anche lo stabile dell’Inail dirimpettaio in via del Teatro romano. Il palazzo dell’Anagrafe è uno dei principali “contenitori” amministrativi del Municipio, sotto il duplice profilo quantitativo e qualitativo: ospita 286 dipendenti distribuiti su 6 livelli. Coesistono uffici a prevalente attività interna accanto a spiccate vocazioni di “sportello”.
Pianterreno, primo e secondo piano organizzano i Servizi demografici (anagrafe, cambi di residenza, situazioni familiari, elettorale, ecc.), che afferiscono all’assessore Michele Lobianco e al direttore dipartimentale Lorenzo Bandelli; il terzo e il quarto piano accolgono i Lavori pubblici che hanno come referenti l’assessore Elisa Lodi e il “dipartimentale” Enrico Conte; il quinto e il sesto stivano pianificazione territoriale, ambiente, mobilità con l’assessore Luisa Polli e il “dipartimentale” Giulio Bernetti.
Se ai 286 addetti “censiti” da Lobianco aggiungiamo i 50 operanti a palazzo Costanzi (tra cui l’immobiliare e l’informatica), contiamo nelle due sedi agganciate 336 comunali, il 14-15% dell’intero organico municipale (oggi a quota 2.275). Poiché il recupero dello stabile sarà eminentemente esterno, non dovrebbero esserci ricadute sugli accessi al palazzo da parte dei dipendenti dell’ente e dell’utenza. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo