Parte la ricapitalizzazione di Mediocredito Fvg

In attesa di conoscere le mosse dei soci privati, la Regione stanzia 100 milioni per il 2014. Peroni: «Segnale per le banche»
Silvano Trieste 29/03/2011 Universita' di Trieste, i Rettori Peroni e Compagno
Silvano Trieste 29/03/2011 Universita' di Trieste, i Rettori Peroni e Compagno

TRIESTE. La Regione è pronta a mettere sul tavolo 100 milioni di euro per Mediocredito. La ricapitalizzazione, contenuta in una delibera di indirizzo approvata ieri dalla giunta, si farà in due tranche. La prima, pari a 23 milioni di euro, poggia su un fondo già accantonato nei provvedimenti anticrisi. La seconda di 77 milioni, invece, sarà contenuta con ogni probabilità nel prossimo assestamento di bilancio o comunque nell’arco dell’anno. La mossa è di per sé un salvagente per la banca della Regione, che ha registrato nel 2013 una perdita stimata di 60 milioni di euro e, nel contempo, un messaggio di fiducia per i privati. Come dire: la Regione non lascia sola Mediocredito, c’è e fa la sua parte. Chi vuole partecipa. E, nel caso tutti voltassero le spalle, la banca sarebbe comunque coperta.

L’assessore alle Finanze Francesco Peroni auspica «un concorso del capitale privato, una sensibilità diffusa». «Noi - spiega - abbiamo voluto mandare un segnale, con una decisione rapida». Un niet dall’esterno va messo in conto, ma se i soldi li portasse tutti la giunta, che ha il 51%, la Regione si troverebbe a incrementare le quote di partecipazione. «Anche se nessuno concorre, noi - ribadisce Peroni - facciamo la nostra parte. Oggi (ieri, ndr) abbiamo dato l’avvio alla ricapitalizzazione attraverso il disegno di legge anticrisi, con i 23 milioni, e abbiamo assicurato che canalizzeremo il residuo in questo esercizio. Le banche potrebbero intervenire a loro volta. Al momento - rileva l’assessore - non ho motivi per pensare che nessuno possa farsi vivo, né di possibili adesioni. Siamo all’inizio di un percorso. Per noi, stando ai parametri di Basilea, l’impegno doveva avvenire già quest’anno, anche se il versamento può essere effettuato in tre anni».

Ad aver spinto la giunta a muoversi subito, «è l’attuale momento economico che attraversa il sistema produttivo del Fvg - osserva Debora Serracchiani -. Per questo motivo, valutata l'approfondita relazione portata da Peroni, è stato deciso nell'immediato di rafforzare il patrimonio». Pure la governatrice precisa che «si interverrà con ulteriori 77 milioni, anche senza copertura da parte degli altri soci della banca». Perché «oggi più che mai questa banca è chiamata a intensificare la sua azione di erogazione creditizia per le Pmi». L’istituto presieduto da Cristiana Compagno, che ha appena chiuso un accordo record da 80 milioni con la Bei, d’ora in avanti dovrà puntare a «alleanze strategiche» con le altre banche del territorio, avverte Serracchiani. «In special modo con il sistema delle banche di credito cooperativo, così da aumentare i volumi di credito a disposizione delle imprese». Un’eventuale inerzia da parte della Regione avrebbe comportato «il rischio di amministrazione straordinaria dell'istituto» con contraccolpi sul rating della Regione.

Compagno accoglie con soddisfazione l’intervento dalla giunta. «Manifesto apprezzamento per il lavoro dall’esecutivo - commenta - per essere riuscito così celermente a valutare il piano di sviluppo e a decidere di sostenere la crescita dell’istituto».

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